Tentativo di rimbalzo per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 16:10 il Ftse Italia Banche sale dell’1,5%, dopo avere lasciato sul terreno il 3,5% nella settimana appena archiviata.
Il settore nell’ottava appena chiusa aveva risentito delle preoccupazioni espresse dal presidente della Bce, Mario Draghi, sul rallentamento della crescita.
“L’impatto dei fattori negativi che stanno portando ad un rallentamento della crescita si sta rivelando più duraturo e quindi la crescita a breve termine sarà più debole di quanto anticipato. Questo si riflette nelle nostre proiezioni macroeconomiche di marzo”, ha sottolineato Draghi ieri in conferenza stampa. Il numero uno dell’istituto di Francoforte ha citato l’Italia come uno di tali fattori, escludendo però che si tratti di una recessione.
Data questa situazione la Bce aveva annunciato che a partire da settembre fino a marzo 2021 e su base trimestrale, verranno offerte nuove operazioni Tltro III a durata due anni. I dettagli tecnici verranno forniti in seguito. In seguito all’annuncio, ieri i titoli bancari avevano avuto una prima reazione positiva, ma durata poco.
Contemporaneamente però, il numero uno dell’Eurotower ha sottolineato come i tassi di interesse resteranno sui livelli attuali almeno fino a fine 2019, con i relativi impatti sul margine di interesse degli istituti di credito.
La rimonta odierna è favorita anche dalla sostanziale stabilità dello spread Btp-Bund in area 250 pb (fonte Mts Markets).
In recupero tutti titoli del Ftse Mib, con Intesa Sanpaolo (+1% a 2,14 euro), UniCredit (+2,3% a 11,45 euro), Ubi (+1,2% a 2,45 euro), Banco Bpm (+0,7% a 1,98 euro) e Bper (+0,9% a 3,55 euro), mentre proseguono gli acquisti su Mediobanca (+1,1% a 8,76 euro), che la scorsa ottava aveva tenuto.
Andamento contrastato sul Mid Cap, con Creval (+0,6% a 0,0707 euro), Credem (-0,8% a 5,04 euro), Popolare Sondrio (-1,6% a 2,41 euro) e Mps (+0,5% a 1,31 euro).