Caltagirone Editore – Nel 2018 perdita netta in calo a 8,3 milioni

Il Cda della casa editrice romana ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2018, chiuso con ricavi consolidati per 143,9 milioni, in calo del 7,3% rispetto ai 155,3 milioni dell’esercizio precedente.

Nel dettaglio, i ricavi diffusionali sono stati pari a 65,8 milioni (-8,2%). La raccolta pubblicitaria è diminuita del 7,8% a 70,4 milioni, con i ricavi pubblicitari
sulle edizioni cartacee, considerando anche la pubblicità effettuata per conto di terzi, in calo del 9,9 per cento. La raccolta pubblicitaria su internet, considerando anche la pubblicità effettuata per conto terzi, ha segnato un +2,1% arrivando a pesare per il 14,1% sul giro d’affari complessivo.

L’Ebitda diviene positivo per 0,8 milioni, dopo un valore negativo per 0,1 milioni nel 2017, beneficiando di un costo del lavoro in calo del 9,9%, nonostante la presenza di oneri non strutturali per 1,7 milioni (3,7 milioni nel 2017) legati principalmente ai piani di riorganizzazione in atto da alcune società del gruppo. Inoltre, gli altri costi operativi si riducono del 6,1% per effetto delle azioni intraprese nel processo di riorganizzazione del gruppo.

Diminuisce del 65,9% anche l’Ebit adjusted, negativo per 2,3 milioni rispetto ai -8,3 milioni nel 2017, beneficiando di minori ammontamenti (-57,5%) e accantonamenti e svalutazioni (-46,8%) rispettivamente pari a 2,8 e 0,8 milioni, questi ultimi comprensivi di una svalutazione di crediti di 479mila euro (1,4 milioni nel 2017).

I proventi finanziari netti crescono del 31,4% a 5 milioni.

Il conto economico si chiude con una perdita netta di 8,3 milioni (-29,6 milioni nell’esercizio precedente), su cui pesano svalutazioni di immobilizzazioni immateriali a vita indefinita per complessivi 14,6 milioni (35,1 milioni nel 2017).

A fine dicembre 2018 la posizione finanziaria del gruppo presenta disponibilità nette per 99,1 milioni, in calo di 29,4 milioni rispetto ai 128,5 milioni al 31 dicembre 2017 a seguito dell’acquisto di azioni proprie per 21,6 milioni, rivenienti dall’esercizio del diritto di recesso esercitato dagli azionisti dopo la modifica dell’oggetto sociale, oltre a investimenti in azioni quotate al netto dell’incasso di dividendi su azioni quotate.

Per il 2019, il trend negativo dei ricavi diffusionali e pubblicitari continua sia a livello di mercato che a livello aziendale e non si manifestano al momento segni di inversione di tendenza.