Cembre ha pubblicato i risultati dell’esercizio 2018, chiuso con un fatturato consolidato in crescita dell’8,6% a 144,1 milioni grazie anche all’acquisizione della società tedesca IKUMA KG.
Quest’ultima infatti, consolidata a partire dallo scorso 1° maggio, ha contribuito ai ricavi per 5,2 milioni, senza i quali lo sviluppo del giro d’affari si attesterebbe al 4,6 per cento.
A livello geografico, le vendite sono cresciute sia in Italia, +6,2% a 59 milioni, che in Europa, +15,3% a 62,6 milioni, mentre sono diminuite nel Resto del Mondo, -1,4% a 22,4 milioni.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda adjusted è cresciuto del 9,6% a 36,2 milioni, con un’incidenza sul fatturato sostanzialmente invariata del 25,1% (+20 basis point), mentre l’Ebit adjusted ha mostrato un incremento dell’8,7% a 28,9 milioni, con un ros pressocché stabile al 20,1% (+10 basis point).
Il dato non include le poste non ricorrenti, positive per 0,5 milioni nel 2017 e negative invece per 0,4 milioni nel 2018, principalmente a causa degli esborsi sostenuti per l’acquisizione di IKUMA KG.
Le componenti non ricorrenti, insieme a un maggiore tax rate per via dei minori benefici derivanti dal regime Patent Box, hanno più che controbilanciato il miglioramento della gestione finanziaria, contribuendo a mantenere sostanzialmente invariato l’utile netto a 22,7 milioni.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è scesa a 7,5 milioni rispetto ai 20,3 milioni di fine 2017, includendo l’esborso di 8,6 milioni per l’acquisizione di IKUMA KG e il pagamento di dividendi per 13,4 milioni.
Infine, il management ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,9 euro per azione, superiore agli 0,8 euro del 2017 e corrispondente a un dividendi yield di circa il 4,4% rispetto alla quotazione attuale.