Nel finale le principali piazze europee accelerano al rialzo sostenute dalla performance positiva di Wall Street, con Milano a +0,8% per cento. Il Dax di Francoforte ha guadagnato lo 0,7%, il Cac 40 di Parigi lo 0,7%, l’Ibex 35 di Madrid lo 0,5% e il Ftse 100 di Londra lo 0,4 per cento.
Nel frattempo, Oltreoceano lo S&P 500 e il Nasdaq guidano la seduta con un rialzo rispettivamente dell’1,2% e dell’1,7 per cento. Arretrato il Dow Jones (+0,3%), che sconta le forti vendite sul titolo Boeing dopo il disastro in Etiopia (-7%).
I mercati hanno accantonato momentaneamente le preoccupazioni riguardanti il rallentamento economico, riaccese durante la scorsa settimana in scia al taglio alle stime di crescita apportato dalle diverse istituzioni e ai deboli dati macro.
In giornata, gli indici statunitensi hanno accolto positivamente il dato sulle vendite al dettaglio, in crescita dello 0,2% a gennaio, dopo il calo di dicembre (-1,6%) e contro le stime degli analisti che avevano previsto una variazione nulla.
Nei prossimi giorni, le attenzioni degli operatori saranno rivolte verso l’inflazione americana e i dati cinesi riguardanti il commercio al dettaglio e la produzione industriale. Ricordiamo, inoltre, che in giornata il presidente Donald Trump presenterà la proposta di budget fiscale per il 2020.
Sull’obbligazionario, il decennale italiano sale al 2,55%, con il relativo spread verso il Bund tedesco a 249 punti base.
Sul Forex, la sterlina guadagna terreno nei confronti del dollaro e della moneta unica in una settimana cruciale per la Brexit. Il cambio GBP/USD e il cambio EUR/GBP si attestano rispettivamente a 1,309 e 0,858.
Tra le materie prime, salgono le quotazioni del greggio con il Wti e il Brent a 56,5 dollari al barile (+0,8%) e 66,3 dollari al barile (+0,8%). Secondo i rumor, l’Arabia Saudita sarebbe pronta a tagliare le esportazioni a meno di 7 milioni di barili al giorno e a mantenere la produzione al di sotto dei 10 milioni di barili al giorno a marzo.
A Piazza Affari, Tenaris chiude in testa al Ftse Mib (+3,4%), seguita subito dopo da UniCredit (+2,6%) e Fineco Bank (+2,3%). Si posizionano in coda Italgas (-0,8%), Terna (-0,8%) e Pirelli (-1,2%).