Partenza positiva in scia alla precedente chiusura dei mercati cinesi e successiva accelerazione sul finale sui massimi intraday.
Il bilancio della seduta vede il Nasdaq a +2%, il Russell 2000 in rialzo dell’1,8%, lo S&P 500 dell’1,5% ed il Dow Jones solo dello 0,8% che parte in discesa di 250 punti e chiude in rialzo di 200. L’indice dei trenta titoli principali è zavorrato dalla performance di Boeing che inizialmente perde undici punti percentuali, in scia allo schianto di un suo aereo nel Corno d’Africa che provoca la reazione cinese di sospendere tutti i voli di quel modello.
La notizia provoca una reazione opposta sul Dow Jones Transportation, il cui indice interrompe una serie negativa di dodici sedute consecutive la più estesa dal 1972.
Il mercato ignora anche il dato negativo delle vendite al dettaglio di febbraio, in calo negli ultimi quattro mesi su cinque.
Crollo del VIX che perde undici punti percentuali e scivola a 14,3.
In verde tutti gli undici settori che compongono lo S&P 500 con la tecnologia in evidenza (+2,2%), grazie alla sovra performance dei semi conduttori che sfruttano la notizia dell’acquisizione di Mellanox da parte di Nvidia. Bel rimbalzo anche di Apple (+3,5%), favorita da un upgrade di Bank of America.
Lo stesso indice, al pari del Nasdaq, torna di nuovo al di sopra della media mobile a 200 giorni.
Sul mercato obbligazionario risalgono i rendimenti su tutta la curva dei tassi di interesse con la scadenza biennale che guadagna tre punti base al 2,47% ed il T-bond due al 2,64 per cento.
Nuovo allungo del petrolio (+1,2%) che si riporta nei pressi dei 57 dollari al barile a $56,8 sulle aspettative di un taglio della produzione da parte dell’Arabia Saudita fino a fine aprile.
Sul fronte valutario, leggero storno del dollaro fino a 1,1240 nei confronti della moneta unica.