Azimut – Posizioni allo scoperto scese del 30% negli ultimi 4 mesi, titolo riprende quota 14 euro

Una serie di buone notizie hanno spinto al rialzo il titolo che da inizio anno ha recuperato il 48 per cento. In particolare, l’annuncio di un dividendo da 1,5 euro è stato molto apprezzato dal mercato, spingendo il titolo oltre i 14 euro. La fase di rialzo potrebbe proseguire visto anche ai livelli attuali la cedola risulta pari al 10,6% e quindi è ancora interessante. Il prezzo di Borsa di sta avvicinando al valore di carico di 14,37 euro con cui Timone Fiduciaria ha acquistato l’ultima tranche di azioni pari al 4,9% del capitale della società di asset management di cui controlla il 24,2 per cento. Intanto lo scoperto è sceso del 30%, ma rimane all’8%, livello più alto tra le società del listino milanese.

Prosegue il rialzo di Azimut a Piazza Affari. Nella seduta di oggi le azioni del gruppo del risparmio gestito segnano un incremento dell’1,5%% a 14,11 euro. Ma il rialzo dallo scorso 7 marzo, giorno in cui sono stati comunicati i risultati del gruppo ed è stata annunciata una cedola di 1,5 euro, è stato pari al 6,7 per cento. Il tutto con sostanziosi volumi. Nel solo mese di marzo è passato di mano oltre il 16% del capitale.

Il sostanzioso dividendo ha dato un’ulteriore spinta il titolo che da inizio anno ha guadagnato il 48%, spinto da una serie di notizie che sono state apprezzate dagli investitori, a cominciare dall’annuncio dalla revisione del sistema di calcolo delle fee, che prevede un calo di quelle di performance e in incremento delle commissioni di management, fino ad arrivare alla conferma della previsione di utile netto a 300 milioni per il 2019 ribadita nel corso delle presentazione dei risultati 2018, lo scorso 7 marzo.

Il recupero in Borsa è riuscito a fare scendere il peso della speculazione che punta al ribasso, ma il braccio di ferro tra la società e i fondi short è ancora in corso. E nonostante le posizioni nette corte dei fondi sul titolo Azimut si siano ridotte del 30% negli ultimi 4 mesi al livello dell’8%, secondo i dati Consob all’11 marzo, il gruppo di asset management resta il titolo su cui sono presenti più vendite allo scoperto del listino milanese.

Nella tabella seguente riportiamo la classifica delle posizioni nette corte delle società italiane secondo i dati calcolati da Consob il giorno 11 marzo.

La morsa dello scoperto è da tempo che pesa sui titoli Azimut, andando contro le strategie del management. Anche il presidente Pietro Giuliani è intervenuto più volte sull’argomento, sostenendo anche che le pressioni sul titolo delle vendite allo scoperto potrebbero essere legati anche a interessi da parte di concorrenti.

Nella tabella seguente riportiamo l’evoluzione delle posizioni nette corte sui titoli Azimut riportata dalla Consob.

Come si può notare, l’apprezzamento dei titoli in borsa ha scoraggiato alcuni operatori per cui peso delle posizioni allo scoperto è sceso dall’11,34% di metà novembre all’attuale 8%. Il 30% in meno, ma comunque rimane a un livello consistente.

Intanto il titolo prosegue la fase rialzista. Anche perché anche al prezzo attuale di 14,11 euro, il dividend yield sulla base della cedola proposta di 1,5 euro rimane ancora interessante visto che è pari al 10,6 per cento.

La proposta sulla cedola prevede che i ¾ almeno del dividendo siano pagati cash, mentre la restante parte sarà corrisposta in azioni. Il quantitativo preciso sarà comunicato il 15 maggio 2019, sulla base del prezzo ufficiale delle azioni Azimut Holding negli ultimi 5 giorni di Borsa aperta, incluso il 15 maggio 2019.

Ragionando sul prezzo dei titoli Azimut, bisogna anche considerare il fatto che Timone Fiduciaria, che riunisce i manager, i consulenti finanziari, i gestori e i dipendenti del gruppo e che detiene il 24,2% del capitale di Azimut Holding, ha effettuato l’ultima tranche di acquisti a un prezzo medio di 14,37 euro. Rispetto a tale valore, quindi, il valore di Borsa del pacchetto acquistato, pari al 4,9% del capitale, fa registrare una minusvalenza che a breve potrebbe essere colmata se proseguirà la tendenza al rialzo.

Altre novità potrebbero emergere nelle prossime settimane, quando dovrebbe essere definita la nuova governance del gruppo dopo l’uscita del precedente Ceo Sergio Albarelli. Il nuovo assetto, che sarà presentato da Timone, per poi essere proposto all’assemblea degli azionisti e confermato al primo cda dopo l’assemblea, non prevede la nomina di un nuovo amministratore delegato ma di un team di manager che avranno deleghe specifiche.