Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un ribasso dello 0,7% e in direzione opposta rispetto alll’analogo europeo (+0,2%), risentendo della seduta incolore del comparto bancario (-0,4%) e facendo peggio del Ftse Mib (flat).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, aspettando che si avvicini l’eventualità che Stati Uniti e Cina possano effettivamente raggiungere un’intesa sulla tematica commerciale, con un accordo che potrebbe essere sottoscritto nel corso di un vertice verso fine marzo tra i due leader, Donald Trump e Xi Jinping.
Nuove incognite sorgeranno sulla questione della Brexit, dopo che il Parlamento inglese neanche questa volta ha dato il via libera alla nuova intesa trovata dal primo ministro, Theresa May, con l’Unione Europea.
In merito all’Italia, l’Istat ha confermato la stima del quarto trimestre 2018 che ha comportato l’entrata in recessione tecnica per l’economia italiana, spingendo la Commissione Europea ad abbassare le previsioni di crescita per l’Italia al +0,2% per quest’anno e l’Ocse addirittura a -0,2 per cento.
Lo scorso giovedì la Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse e ha comunicato che resteranno sui livelli attuali almeno fino a fine 2019. Il presidente dell’istituto di Francoforte, Mario Draghi, ha fatto presente come siano state riviste al ribasso le stime di crescita dell’Eurozona per quest’anno e il prossimo, a causa di numerosi fattori potenzialmente negativi, tra cui l’Italia.
La frenata del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali si mette in luce Azimut (+0,7%), che ha siglato un accordo per investire in Youmi Wealth Management.
In calo Exor (-1,2%), mossasi in scia all’andamento contrastato delle principali controllate quotate a Piazza Affari.
Nel Mid Cap ancora sotto pressione Banca Ifis (-3,9%), in seguito all’annuncio che l’azionista di maggioranza non ricandiderà l’Ad Giovanni Bossi e che al suo posto proporrà Luciano Colombini, mentre tornano gli acquisti su doBank (+0,3%). Tentativo di rimonta per Cerved (+2,3%), dopo il tonfo di lunedì in scia all’ufficialità che il fondo di private equity Advent si è tirato indietro dal proposito di acquisire la società.
Sullo Small Cap ancora denaro su Banca Intermobiliare (+0,6%), con la banca che potrebbe prendere in considerazione di crescere anche per linee esterne, mentre non si arrestano i realizzi su Banca Sistema (-1,4%), dopo i guadagni delle scorse settimane.