Emak ha chiuso il 2018 con un fatturato in crescita del 7,3% a 453,7 milioni per effetto di una crescita organica dell1,6% e uno sviluppo del 7,1% dovuto alla variazione del perimetro, frenati da un effetto negativo dei cambi dell’1,4 per cento.
A livello di singoli business, le vendite del settore Outdoor Power Equipment sono diminuite dell’1,6%, scontando l’effetto di una stagione negativa per i prodotti del giardinaggio per le condizioni meteo sfavorevoli, in particolare in Europa.
Il settore Pompe e High Pressure Water Jetting è aumentato del 32%, grazie soprattutto al contributo del gruppo Lavorwash consolidato a partire dal secondo semestre 2017, mentre la crescita organica è stata del 3,7 per cento.
Infine, le vendite del settore Componenti e Accessori sono diminuite del 9,6%, principalmente per effetto dell’uscita dal perimetro di consolidamento di Raico (ceduta il 30 marzo 2018). A parità di perimetro, i ricavi si sono ridotti dell’1,5 per cento.
Nella gestione operativa, l’Ebitda adjusted è cresciuto dell’11,3% a 50,8 milioni, con un’incidenza sul fatturato dell’11,2% (+40 basis point), mentre l’Ebit adjusted ha mostrato un incremento dell’11,5% a 35,3 milioni, con un margine del 7,8% (+30 basis point).
L’esercizio si è quindi chiuso con un utile netto di competenza dei soci pari a 23,4 milioni, in crescita del 45% rispetto ai 16,2 milioni del 2017.
L’accelerazione della bottom line ha beneficiato del passaggio in positivo della gestione finanziaria, principalmente per effetto dei maggiori proventi finanziari e dell’assenza di perdite su cambi.
Inoltre, nel 2018 sono stati rilevati minori oneri straordinari e una minore pressione fiscale.Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto allo scorso 31 dicembre è diminuito leggermente a 117,4 milioni rispetto ai 125,3 milioni di fine 2017.
Il management ha poi fornito un outlook generale sull’anno in corso, mostrando cauto ottimismo in uno scenario di incertezza macroeconomica. Il gruppo, in particolare, farà leva sugli investimenti in innovazioni e sullo sviluppo del prodotto, proseguendo anche nella razionalizzazione dei processi interni.
Infine, il board ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,045 euro per azione, superiore agli 0,035 euro dell’anno precedente e corrispondenti a un dividend yield di circa il 3,4% rispetto alla quotazione attuale.