Dalla lettura dei dati di Eurocontrol, organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo, si apprende che nel mese di febbraio 2019 le rotte di sorvolo dello spazio aereo italiano (con o senza scalo) hanno registrato una crescita su base annua dell’8,6 per cento.
Un dato positivo che si pone in continuità con il +8,4% registrato a gennaio, portando la variazione complessiva del traffico nei primi due mesi dell’anno al +8,5% rispetto al periodo gennaio-febbraio 2018.
Si ricorda che nel 2018 l’Italia ha riportato il tasso di sviluppo più elevato tra i grandi paesi europei, con un incremento dei volumi di traffico di rotta, rispetto al 2017, pari al 9,3 per cento. La crescita ha riguardato sia il traffico nazionale (+4,7%) sia quello internazionale (+7,7%) ma soprattutto il sorvolo (voli che non decollano o atterrano sugli scali italiani), con un incremento del 14% in termini di unità di servizio.
Questo grazie anche all’implementazione della procedura Free Route, che ha reso possibile per tutti i velivoli in sorvolo ad una quota superiore ai 9.000 metri di attraversare i cieli italiani con un percorso diretto. Grazie all’abbassamento del Free Route, il beneficio complessivo nel 2018 per le compagnie aeree è quantificabile in 43 milioni di Kg di carburante in meno per circa 32 milioni di euro di risparmio.
Il traffico di rotta rappresenta circa il 75% del fatturato di Enav ed è calcolato in termini di unità di servizio, una misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo e, nel caso del traffico di rotta, comprende anche la distanza percorsa dall’aeromobile.
Per Enav le tariffe si basano su due parametri previsionali, i costi e il traffico, che consentono di mantenere il sistema regolato grazie a uno schema normativo che ripartisce con estrema precisione il rischio tra Enav e le aviolinee, riducendo al minimo l’esposizione al rischio traffico. Gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni di traffico vengono infatti bilanciati alla fine di ogni anno attraverso meccanismi di aggiustamento, il cosiddetto “balances”, sulle tariffe degli anni successivi.
L’unico fattore, ancora in parte limitante, è la restrizione dello spazio aereo libico, che impatta negativamente sui collegamenti tra Europa e Africa, comportando il venir meno di quelle tratte che prima attraversavano lo spazio aereo italiano. Enav è peraltro impegnata in Libia avendo stipulato, lo scorso dicembre, un contratto con la Libyan Civil Aviation Authority per l’ammodernamento degli equipaggiamenti della torre di controllo dell’International Airport di Tripoli. Il service provider italiano sta anche ricostruendo completamente la Torre di controllo del Mitiga Airport, l’altro scalo di Tripoli.
Infine, si ricorda che Enav ha recentemente diffuso i risultati relativi all’esercizio 2018, chiuso con ricavi consolidati a 889,7 milioni di euro (+0,9% rispetto al 2017) e ricavi da attività operativa a 924,6 milioni di euro in aumento del 7,1% compensati dal meccanismo del balance (il meccanismo che prevede per ENAV il recupero o la restituzione ai vettori degli effetti derivanti dallo scostamento tra il traffico aereo previsto nel piano tariffario e quello a consuntivo), un Ebitda in miglioramento del 4,9% a 297,4 milioni e un utile netto in crescita del 12,7% a 114,4 milioni.
Per il 2019 la Società prevede ricavi netti stabili o in crescita low single-digit per effetto della riduzione della tariffa regolamentata in un contesto di crescita del traffico.