Generali – Salgono premi e margini nel 2018

Generali ha archiviato il 2018 con premi lordi pari a 66,7 miliardi (+4,9% rispetto al 2017). Il risultato operativo è salito a 4,9 miliardi (+3%), mentre l’utile netto di pertinenza del gruppo ha toccato 2,3 miliardi (+9,4% su base annua). Positivo il contributo sia del ramo vita sia del segmento danni.

Con il 2018, “Assicurazioni Generali chiude il piano 2015-2018 superando tutti i target e completando con successo la trasformazione industriale del gruppo. Ciò è avvenuto malgrado un contesto generale difficile, a conferma della nostra capacità di esecuzione e di creare valore sostenibile per tutti gli stakeholder”.

È con queste parole che Philippe Donnet, Group Ceo di Generali, ha commentato i risultati del 2018.

“Anche nel 2018, in cui abbiamo conseguito una forte crescita dell’utile netto, Generali conferma di essere la best practice nella performance tecnica. Dal 1° gennaio, tutto il gruppo è impegnato a eseguire il nuovo piano “Generali 2021”, con l’obiettivo di generare valore crescente per i nostri azionisti, investendo su crescita profittevole, innovazione e trasformazione digitale del nostro business, con l’ambizione di diventare life-time partner per i nostri clienti”, ha aggiunto il manager.

Generali ha battuto tutti i target del piano 2015-2018, realizzando una generazione di cassa cumulata di 8 miliardi (il target era superare 7 miliardi), distribuendo dividendi cumulati per 5,1 miliardi (l’obiettivo era sopra i 5 miliardi) e raggiungendo un operating Roe medio 2015-2018 del 13,4%, a fronte di un obiettivo di restare sopra il 13 per cento.

Passando ai conti, Generali nel 2018 ha registrato una raccolta premi lordi di 66,7 miliardi (+4,9% rispetto all’anno precedente). Positivo il contributo sia del ramo vita sia del segmento danni.

Il ramo danni ha riportato premi totali per 20,6 miliardi (+3,3% rispetto al 2017). La crescita è stata supportata sia dal ramo auto (+3,4% a/a), sia da quello non auto (+2,7% rispetto al periodo di confronto). Il Combined ratio si è attestato al 93% (+0,1% rispetto al 2017), dopo avere scontato l’impatto dei sinistri catastrofali.

Il ramo vita, invece, ha realizzato una raccolta pari a 46,1 miliardi (+5,7% su base annua), grazie al buon andamento di tutte le linee di business, in particolare di quella puro rischio e malattia (+10,7% a/a). Bene anche le polizze risparmio (+5,7% rispetto al 2017) e le unit-linked (+1,8% rispetto all’anno precedente).

Il risultato operativo è salito a 4,9 miliardi (+3% a/a). Il ramo danni ha registrato un risultato operativo di 2 miliardi (+2,5% rispetto al 2017), mentre per il segmento vita è stato pari a 3,1 miliardi (+2,1% rispetto al periodo di confronto).

Il periodo si è chiuso con un utile netto di pertinenza del gruppo di 2,3 miliardi (+9,4% rispetto al 2017), beneficiando anche di 173 milioni derivanti da attività in dismissione o cedute e di 235 milioni (+24% a/a) generati dall’asset management, grazie all’accelerazione del business in Europa e ai primi frutti della sua espansione globale.

Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 dicembre 2018 il Regulatory Solvency ratio è pari al 216% (207% a fine 2017), nonostante l’aumento dello spread sui titoli governativi italiani.

Il patrimonio netto consolidato di pertinenza del gruppo a fine dicembre ammonta a 23,6 miliardi, in calo rispetto ai 25,1 miliardi al 31 dicembre 2017.

Il cda proporrà la distribuzione di un dividendo di 0,90 euro per azione (0,85 euro nel 2017), corrispondente a un ammontare complessivo di 1,4 miliardi. Il pay-out ratio è pari al 61,2% (63% nell’anno precedente). Il dividendo sarà in pagamento dal 22 maggio, con stacco cedola il 20 maggio e record date il 21 maggio.