Il 2018 è stato un anno di discontinuità per Saes Getters, che lo scorso giugno ha ceduto il business della purificazione di gas, i cui risultati sono stati inseriti nelle attività dismesse. Il fatturato è così cresciuto dell’8,9% a 160,3 milioni, frenato però dall’effetto cambi, mentre il vero balzo si è registrato nella redditività operativa. L’Ebitda è infatti aumentato del 43,5% a 26,3 milioni, mentre l’Ebit è cresciuto del 66% a 15,1 milioni, con i relativi margini in progresso di 400 e 320 punti base. In questo modo, e nonostante un peggioramento della gestione finanziaria, la perdita delle attività continue è diminuita da 12,7 a 7,7 milioni. Il risultato netto mostra invece un utile di 232,3 milioni, incorporando la plusvalenza da cessione e il risultato parziale del sopra citato business. Cessione che ha influito anche sul lato patrimoniale, con una liquidità netta di 223,3 milioni. Infine, il board ha proposto un dividendo di 0,7 euro per azione.
Nel 2018 il fatturato consolidato di Saes Getters è cresciuto dell’8,9% a 160,3 milioni, frenato in parte dall’effetto valutario negativo senza il quale l’incremento sarebbe stato del 12,3 per cento.
Nel dettaglio, la divisione Industrial Applications ha rilevato un progresso del 14,1% a 65,3 milioni, con una crescita organica del 16,9 per cento.
La divisione è stata trainata principalmente dalla crescita dei segmenti Security & Defense, grazie alla ripresa degli investimenti in Usa ed Europa, e Solutions for Vacuum Systems in scia alle maggiori vendite.
In progresso dell’8,7% a 82,5 milioni, con una crescita organica del 13,1 per cento, il business Shape Memory Alloys in virtù dello sviluppo sia dei Nitinol for Medical Devices, mercato in espansione, sia degli SMA industriali sull’onda della crescita del comparto luxury good e automotive.
In calo del 7,8% invece il fatturato della divisione Solutions for Advanced Packaging a 11,5 milioni per effetto delle minori vendite di prodotti metallizzati, solo parzialmente confermati dall’incremento di quelle di prodotti laccati a maggiore marginalità.
Nella gestione operativa, l’Ebitda è cresciuto del 43,5% a 26,3 milioni, con un’incidenza sul fatturato in progresso al 16,4% (+400 basis point), sostenuto dal sopra citato progresso del comparto sicurezza e dei sistemi da vuoto.
L’aggregato ha inoltre beneficiato di una minore incidenza delle spese operative e del contributo a fondo perduto concesso dallo Stato del Connecticut.
Le dinamiche sopra descritte hanno sostenuto anche l’Ebit, che ha riportato un incremento del 65,7% a 15,1 milioni, con un margine salito al 9,4% (+320 basis point), parzialmente frenato da maggiori ammortamenti e svalutazioni.
La società ha infatti apportato una svalutazione di 3,1 milioni del settore Advanced Packaging per effetto della transizione strategica in corso nell’offerta dai tradizionali prodotti metallizzati ai più innovativi prodotti laccati, dotati di maggiore marginalità e in grado di competere nel settore del packaging sostenibile.
Inoltre, nell’anno sono stati sostenuti costi di severance per 2,7 milioni connessi alla riduzione dello staff della capogruppo, a seguito della cessione del business della purificazione di gas.
Il risultato delle attività continue ha così evidenziato una perdita di 7,7 milioni, in calo rispetto a quella di 12,7 milioni rilevata nell’anno precedente, nonostante un peggioramento della gestione finanziaria per effetto della svalutazione di crediti finanziari e della partecipazione in Flexterra.
Il periodo si è chiuso invece con un utile netto di 232,3 milioni, rispetto ai 13,9 milioni del 2017, grazie a un apporto di 240 milioni derivante dal risultato della attività in dismissione.
Risultato che incorpora la plusvalenza generata dalla cessione di business della purificazione dei gas, al netto dei costi legati all’operazione, e l’utile netto generato da tale business fino al 25 giugno 2018.
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2018 la liquidità netta ammontava a 223,3 milioni, contro il debito per 16,5 milioni rilevato alla fine del 2017, un andamento che deriva dalla liquidità di 263 milioni incassata dalla cessione del sopra citato business.
Infine, il management ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,70 euro per azione ordinaria, in linea con quanto distribuito lo scorso anno e corrispondente a un dividend yield di circa il 3,1% rispetto alla quotazione attuale.
Il dividendo per le azioni di risparmio è stato invece alzato da 0,70 a 0,86 euro per azione.