Il gruppo ha presentato venerdì a mercati chiusi i risultati del 2018. Negli scorsi 12 mesi i ricavi hanno segnato una leggera flessione dello 0,5% a 355,4 milioni, con il calo dei volumi in parte compensato dall’aumento medio del valore del rame.
Nel dettaglio, nel settore dei conduttori per avvolgimento, le vendite sono diminuite su base annua del 5%, frutto del rallentamento della domanda nel mercato europeo in parte compensato dall’incremento dei volumi sui mercati extra europei.
Nel settore dei cavi, invece, le vendite sono aumentate del 7%, nonostante il progressivo rallentamento registrato nel secondo semestre con un peggioramento nel quarto trimestre.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda è diminuito del 18,9% a 15 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 4,2% (-100 punti base), mentre l’Ebit è sceso del 24,4% a 7,5 milioni, con una marginalità al 2,1% (-70 punti base).
Sommando i proventi/oneri delle operazioni sui derivati sul rame (+2,46 milioni nel 2018, -1,92 milioni nel 2017), l’Ebitda adjusted è aumentato del 5,4% a 17,4 milioni e l’Ebit adjusted del 24,2% a 10 milioni.
Il periodo si è chiuso con un utile netto in aumento del 25,4% a 5,9 milioni, beneficiando di un miglioramento della gestione finanziaria passata da un saldo negativo di 1,8 milioni a un positivo per 2,7 milioni.
Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento finanziario netto ammonta a 59,7 milioni, in aumento rispetto ai 54,1 milioni al 31 dicembre 2017. Nell’anno, gli investimenti sono stati pari a 6,5 milioni e hanno riguardato soprattutto gli stabilimenti europei.
Infine, il consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,05 euro per azione, in linea all’esercizio precedente.