Servizi Finanziari – Ottava ok (+2,2%), sprint di Azimut (+5,1%) e bene Fineco (+3%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari archivia la settimana con un progresso del 2,2% e allineato all’omologo europeo (+2,5%), beneficiando degli acquisti sul comparto bancario (+3,8%) e uniformandosi al Ftse Mib (+2,7%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, aspettando che si avvicini l’eventualità che Stati Uniti e Cina possano effettivamente raggiungere un’intesa sulla tematica commerciale, con un accordo che potrebbe essere sottoscritto tra i due leader, Donald Trump e Xi Jinping, anche se il summit inizialmente previsto per fine mese sarà spostato.

Nuove incognite sono sorte sulla questione della Brexit, dopo che il Parlamento inglese neanche questa volta ha dato il via libera alla nuova intesa trovata dal primo ministro, Theresa May, con l’Unione Europea, sia all’eventuale uscita no-deal. Tuttavia, il Parlamento inglese ha votato a favore della proroga dell’uscita dall’UE almeno fino al 30 giugno, dovendo però votare di nuovo il prossimo 20 marzo sull’accordo raggiunto dal premier con la stessa Unione Europea.

In merito all’Italia, l’Istat ha confermato la stima del quarto trimestre 2018 che ha comportato l’entrata in recessione tecnica per l’economia italiana, spingendo la Commissione Europea ad abbassare le previsioni di crescita per l’Italia al +0,2% per quest’anno e l’Ocse addirittura a -0,2 per cento.

Nel frattempo, l’agenzia Moody’s ha lasciato invariato a ‘Baa3’ il rating sull’Italia, con outlook stabile.

Nei giorni scorsi la Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse e ha comunicato che resteranno sui livelli attuali almeno fino a fine 2019. Il presidente dell’istituto di Francoforte, Mario Draghi, ha fatto presente come siano state riviste al ribasso le stime di crescita dell’Eurozona per quest’anno e il prossimo, a causa di numerosi fattori potenzialmente negativi, tra cui l’Italia.

L’ottava sugli scudi del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali preme sull’acceleratore Azimut (+5,5%), che ha siglato un accordo per investire in Youmi Wealth Management. Molto bene Fineco (+3%), seguita a distanza da Banca Mediolanum (+1,6%).

Molto bene Exor (+3,1%), mossasi in scia all’andamento positivo di quasi tutte le principali controllate quotate, a partire da Juventus dopo la qualificazione ai quarti di finale di Champions League.

Nel Mid Cap tonfo di Banca Ifis (-14,6%), in seguito all’annuncio che l’azionista di maggioranza non ricandiderà l’Ad Giovanni Bossi e che al suo posto proporrà Luciano Colombini per seguire una nuova strategia, mentre doBank (+1,8%) prosegue il trend favorevole. Sotto pressione Cerved (-6,5%), dopo il passo indietro di Advent dal proposito di rilevare il gruppo, che secondo rumor di stampa resta comunque nel mirino di altri fondi di private equity. Nel frattempo, il board uscente ha approvato la lista in vista del rinnovo dello stesso organo, proponendo Andrea Mignanelli come nuovo Ad.

Sullo Small Cap ritraccia rallenta Banca Intermobiliare (-1,2%), con la banca che potrebbe prendere in considerazione di crescere anche per linee esterne. I realizzi penalizzano Banca Sistema (-4,1%), che ha ricevuto l’ok di Bankitalia all’acquisizione di Atlantide. Tonica illimity (+1,2%), che ha rilevato un nuovo pacchetto di Npl da 95 milioni. Scatta MutuiOnline (+4,6%), in scia ai risultati 2018.