Utility – A febbraio 2019 output elettrico invariato su base annua

A febbraio la domanda di energia elettrica in Italia è diminuita del 2,2% rispetto ai volumi registrati a febbraio 2018. A livello territoriale, la variazione tendenziale di febbraio 2019 è stata ovunque in calo: al Nord (-2,2%), al Centro (-1,7%) e al Sud (-2,6%).

L’andamento della richiesta d’elettricità, a parità di calendario (20 giorni lavorativi), ha risentito dell’effetto climatico, con la temperatura media mensile che è stata di 2 gradi superiore rispetto al pari mese del 2018. Depurando il dato dell’effetto temperatura e calendario, la variazione della domanda è negativa dello 0,7 per cento.

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto per temperatura e calendario della domanda elettrica dello scorso mese di febbraio ha registrato una variazione negativa (-1,2%) rispetto al mese precedente.

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 57,7 €/MWh nel periodo in esame, in aumento dell’1,2% rispetto a febbraio 2018.

La domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’85% con produzione nazionale e per la quota restante (15%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Nel dettaglio, la produzione nazionale netta (21,9 miliardi di kWh), composta per il 38% da fonti energetiche rinnovabili (8.413 GWh) ed il restante 62% da fonte termica, è risultata stazionaria rispetto a febbraio 2018. In forte crescita le fonti di produzione eolica (+37,9%) e fotovoltaica (+57,6%). In calo invece le fonti di produzione idroelettrica (-0,3%), geotermica (-1,6%) e termica (-7,6%).

La potenza massima (c.d. punta di potenza) richiesta a febbraio scorso è stata pari a 51.180 MW, registrata mercoledì 6 febbraio alle ore 10, inferiore del 5,9% al valore registrato alla punta di febbraio 2018.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a febbraio 2019 sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren grazie alla contrazione della produzione termoelettrica (-7,6%), oltre che alla flessione della generazione idroelettrica (-0,3%), che non sono stati compensati dalla produzione fotovoltaica (+57,6%).

I dati in esame sono invece positivi per realtà come Erg (esposta anche all’idroelettrico), Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza nella generazione da fonte eolica (+37,9%).