Il gruppo Landi Renzo nell’esercizio 2018, a parità di perimetro, ovvero dopo il deconsolidamento delle divisioni Sound e Gas Distribution & Compressed Natural Gas (considerando quindi, solo il settore Automotive) ha registrato ricavi per 188,1 milioni, in aumento del 12,5% rispetto ai 167,2 dell’esercizio precedente.
La performance ha beneficiato dell’andamento del canale After Market, in particolare sui mercati emergenti, sui quali si sono concentrate maggiormente le iniziative commerciali del gruppo.
L’incremento nelle vendite è stato anche favorito da una più alta richiesta di motori a basso impatto ambientale, connessa anche alle restrizioni sempre più diffuse sui motori a combustione interna (ICE) imposte dalla Comunità Europea.
L’Italia rappresenta il 17,7% del fatturato complessivo ed è in crescita in valore assoluto a 33,3 milioni rispetto ai 30,8 milioni del 31 dicembre 2017 (18,4% del totale), grazie al buon andamento sia del canale di vendita OEM che di quello After Market.
Il resto dell’Europa ha realizzato ricavi per 77,9 milioni (41,4% delle vendite complessive), in diminuzione del 4,6% rispetto all’esercizio precedente, (48,9% del totale), a seguito di un calo delle vendite After Market in Turchia, parzialmente compensato da una ripresa delle vendite sul mercato polacco.
Le vendite conseguite nell’esercizio 2018 nel continente americano rappresentano il 19,7% del fatturato complessivo (15,4% nel 2017) e si attestano a 37,1 milioni, registrando un incremento del 43,8% derivante dal buon andamento delle vendite After Market nei Paesi Latam.
Infine, l’andamento dei mercati dell’Asia e del resto del Mondo è in miglioramento, rappresentando il 21,2% del fatturato complessivo (17,3% al 31 dicembre 2017), con una buona performance in valore assoluto delle vendite pari ad 39.8 milioni (+37,8% rispetto all’esercizio precedente), grazie soprattutto ai buoni risultati nell’area del Nord Africa.
L’Ebitda al 31 dicembre 2018 era pari a 21,5 milioni (13,4% dei ricavi), in aumento rispetto ai 2,7 milioni del 2017 grazie all’aumento dei volumi di vendita, nonché alla riduzione dei costi fissi e dei costi variabili per derivanti dal progetto di “Ebitda improvement”.
Inoltre, nel 2017 l’Ebitda era stato penalizzato da costi non ricorrenti per 11,0 milioni (3,7 milioni nel 2017).
Dopo ammortamenti per 10,2 milioni (12,6 milioni nel 2017), l’Ebit risulta pari a 11,3 milioni (6,0% dei ricavi), in miglioramento rispetto alla perdita operativa di 11,9 milioni del 2017 sui aveva gravato una minusvalenza di 2,0 milioni derivante dalla cessione di un ramo d’azienda.
Infine, l’utile netto in aumento risulta pari a 4,5 milioni (2,4% dei ricavi) in aumento del 21,6% rispetto ai 3,7 milioni del 2017 (2,2% dei ricavi).
Da un punto di vista patrimoniale i mezzi propri passano dai 57 milioni del 31 dicembre 2017 (con un ratio Total asset / Equity del 3,42x) ai 60 milioni del 31 dicembre 2018 (ratio Total asset / equity del 3,32x).
L’indebitamento finanziario netto passa dai 49 milioni di fine 2017 (PFN/Ebitda del 18,11%) ai 53 milioni di fine 2018 (PFN/Ebitda del 2,10x).
Considerato l’andamento del mercato di riferimento e degli ordini in portafoglio, il gruppo per l’anno in corso si attende che i ricavi si attesteranno tra i 185 e i 190 milioni, con un Ebitda adjusted di circa 27 milioni.
I ricavi della Joint Venture del segmento Gas Distribution and Compressed Natural Gas (consolidata con il metodo del patrimonio netto) sono attesi in crescita tra i 65 e i 70 milioni, con un Ebitda adjusted di circa 8 milioni.