Intorno a mezzogiorno le borse europee viaggiano in modesto rialzo, sostenute dall’andamento positivo dei futures di Wall Street e dal dato oltre le attese sul sentiment degli investitori istituzionali tedeschi.
A piazza Affari il Ftse Mib avanza dello 0,7% in area 21.380 punti, mediamente in linea con il Dax di Francoforte (+0,9%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%) e il Ftse 100 di Londra (+0,5%). I derivati sui principali listini americani viaggiano in progresso dello 0,3-0,4%, preannunciando una partenza positiva aspettando la riunione della Federal Reserve in calendario fra oggi e domani.
La banca centrale statunitense dovrebbe lasciare il costo del denaro invariato, ma gli investitori si attendono una revisione al ribasso delle proiezioni sul numero di ritocchi ai tassi di interesse nel 2019. In particolare, le aspettative ad oggi sono orientate verso un solo rialzo per l’anno in corso, accompagnato dall’interruzione del programma di riduzione del bilancio della Fed.
Nell’agenda macroeconomica spicca l’indice tedesco Zew di marzo, ancora negativo come negli ultimi mesi ma in forte miglioramento a -3,6 punti dai -13,4 di febbraio, sopra il consensus fissato a -11 punti. Il sotto-indicatore relativo alla situazione attuale, invece, cala a 11,1 punti (contro i 13 stimati) dai 15 del mese precedente.
Sul Forex l’euro/dollaro si muove in area 1,135, con il biglietto verde in lieve flessione anche rispetto allo yen, a quota 111,2. In frazionale rialzo la sterlina dopo il calo della seduta precedente, in attesa di sviluppi sulla Brexit e del meeting della Bank of Englad in programma giovedì. Intanto il portavoce della Camera dei Comuni britannica, John Bercow, ha escluso la possibilità che domani l’accordo del primo ministro Theresa May venga sottoposto al voto per la terza volta senza modifiche.
Tra le materie prime l’oro oscilla fra 1.305 e 1.310 dollari l’oncia mentre le quotazioni del petrolio avanzano in prossimità dei massimi di quattro mesi con Wti e Brent rispettivamente a 59,8 (+0,7%) e 68,1 (+0,8%) dollari al barile. Nel frattempo, l’Opec ha rinviato a giugno la decisione sulla possibilità di estendere o meno i tagli alla produzione, facendo saltare la riunione straordinaria prevista per metà aprile.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund staziona in area 237 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,46%, dopo aver toccato ieri i minimi da fine settembre in scia alla decisione di Moody’s di venerdì sera di lasciare invariato il rating sull’Italia.
A Piazza Affari svetta Fca (+5,6%), sostenuta dalle speculazioni su una possibile operazione di M&A con Psa dopo le dichiarazioni del Ceo transalpino Robert Peugeot. Ben intonate anche Leonardo (+2,2%), Exor (+2,1%) ed Atlantia (+1,6%), quest’ultima dopo il collocamento di bond da parte di Abertis con una forte domanda di investitori esteri, mentre il governo starebbe pressando il gruppo della famiglia Benetton per un coinvolgimento nel salvataggio di Alitalia.
Contrastati i titoli bancari dopo i rialzi della vigilia, sottotono Amplifon (-1,1%) e Telecom Italia (-0,5%). In rialzo Poste Italiane (+1,1%) in attesa dei risultati ed Eni (+0,7%) dopo la nuova scoperta a olio e gas nel Mare del Nord Norvegese.