Salini Impregilo – Prosegue il derisking degli ordini nel 2018

I ricavi 2018 di Salini Impregilo si attestano a circa 5,2 miliardi in calo del 6,5% rispetto ai 5,6 miliardi del 2017.

I principali contributi alla formazione dei medesimi sono riferibili ad alcuni grandi progetti tra cui in particolare: quelli in corso presso Lane, il progetto della Linea 3 Metro di Riyadh in Arabia Saudita, i progetti attivi in Etiopia, il progetto AV/AC ferroviaria relativa alla Linea Milano-Genova, nonché i lavori per la realizzazione della diga di Rogun in Tagikistan.

Il livello dei ricavi conseguiti è influenzato tra l’altro dal rallentamento di alcune commesse italiane.

I nuovi ordini del 2018 ammontano a 6,0 miliardi (3,0 miliardi di Salini Impregilo, 2,9 miliardi di Lane e 81 milioni di Fisia Italimpianti). Di questi circa il 50% è stato acquisito negli Stati Uniti confermando la strategia commerciale di consolidamento del portafoglio nei mercati con un basso profilo di rischio. I lavori acquisiti in Francia contribuiscono per circa il 10%.

A fine 2018 il portafoglio ordini totale risulta pari a 33,4 miliardi, di cui 26,7 miliardi relativi alle costruzioni e 6,7 miliardi alle concessioni.

Relativamente alle costruzioni, il backlog è dislocato per il 31% in Italia, per il 24% nelle Americhe, per il 23% in Africa, per il 9% nel Medio Oriente, per il 7% in Asia e Australia per il 7% e per il restante 6% in Europa.

Proseguendo con l’analisi del conto economico, l’Ebitda passa dai 523,4 milioni del 2017 (9,4% dei ricavi) ai 413,3 milioni del 2018 (8% dei ricavi), in diminuzione del 2% principalmente per un diverso mix della marginalità e per il rallentamento delle commesse in Italia.

Dopo ammortamenti e svalutazioni per 345 milioni (di cui 165 milioni sono relativi all’impairment del Venezuela), l’Ebit si attesta a 68,1 milioni (1,3% dei ricavi). Nel 2017 il risultato operativo era stato negativo per 22 milioni dopo la contabilizzazione 545 milioni di D&A di cui 292 milioni relativi all’impairment del Venezuela.

A seguito di queste svalutazioni, complessivamente pari a 480 milioni, l’esposizione netta del Gruppo in Venezuela è ora pari a 159,8 milioni, il 25% del valore nominale della medesima.

La gestione finanziaria, complessivamente negativa per 102,3 milioni (negativa per 93 milioni nel 2017), include proventi per 56 milioni (65 milioni nel 2017), oneri per 142 milioni (135 milioni nel 2017), utili su cambi per 13 milioni (perdita di 123 milioni nel 2017) e un risultato delle partecipazioni negativo per 29 milioni (positivo per 100 milioni nel 2017).

Pertanto, dopo imposte per 39 milioni (17 milioni nel 2017), la perdita netta ordinaria risulta pari a 73 milioni, in miglioramento rispetto al risultato sempre negativo per 132 milioni del 2017.

Il risultato delle attività operative cessate evidenzia un provento netto di 114,8 milioni (41,3 milioni nel 2017) ascrivibile principalmente al risultato netto della divisione Plants & Paving per 115,2 milioni.

Alla luce di ciò il risultato netto risulta positivo per 42 milioni a fronte della perdita netta di 91 milioni del 2017

Da un punto di vista patrimoniale, i mezzi propri passano dai 946 milioni del 31 dicembre 2917 ai 932 milioni del 31 dicembre 2018.

La posizione finanziaria netta consolidata passa dai 702,6 milioni di fine 2017 (con un ratio Net debt / Ebitda di 1,34x) agli 859,6 milioni di fine 2018 (ratio Net debt / Ebitda del 2,0x).

Per l’esercizio in corso, il management del Gruppo si aspetta che i principali risultati reddituali e finanziari del 2019 siano in linea con il 2018

Inoltre, è In corso di predisposizione il business plan triennale che terrà conto dell’avvio del progetto di consolidamento, del rilancio del settore infrastrutturale in Italia e delle relative opportunità di investimento

Il Cda, infine, proporrà all’assemblea degli azionisti convocata per il giorno 24 aprile 2019 di destinare l’utile di esercizio al rafforzamento della struttura patrimoniale e di distribuire un dividendo di 0,26 euro per ciascuna azione di risparmio, per complessivi 420 mila euro.