Potrebbe realizzarsi a breve la cessione del terminale di GNL (gas naturale liquefatto) di Livorno da parte di Iren, multiutility emiliana, che ha già più volte dichiarato la valenza non strategica di tale impianto, di cui controlla il 49,07 per cento.
Iren, infatti, potrebbe esercitare l’opzione di co-vendita che detiene nei confronti dell’altro socio, il gruppo tedesco Uniper, che controlla il 48,24% della joint venture. Quest’ultimo, infatti, secondo indiscrezioni di stampa sarebbe vicino alla vendita della propria quota al fondo australiano First Stake, dopo una lunga trattativa.
L’enterprise value per il 100% della società, compreso il debito, dovrebbe aggirarsi intorno a 800 milioni.
E’ difficile prevedere cosa succederà. Non vi è dubbio che la prospettiva di battere cassa, specie per una società quotata e a controllo pubblico come Iren, è del tutto plausibile.
Tuttavia il passaggio del controllo a un gruppo estero dovrebbe anche avere il benestare pubblico poiché i rigassificatori fanno parte della lista delle infrastrutture strategiche per l’Italia e quindi il governo italiano detiene il cosiddetto golden power.
Quello di Livorno è infatti uno dei tre rigassificatori presenti nella Penisola (gli altri si trovano a Rovigo e a Panigaglia) per cui il passaggio in mani estere deve essere vagliato con attenzione.