Gambero Rosso (Aim) – Nel 2018 l’Ebitda sale del 6,8% a 3,9 milioni

Il board di Gambero Rosso ha esaminato e approvato il progetto di bilancio 2018, chiuso con ricavi consolidati pari a 15,6 milioni, sostanzialmente in linea a quelli registrati nel 2017.

Dall’analisi del fatturato emerge una crescita nel segmento della promozione sia a livello internazionale che italiano (+6%); significativo anche il progresso dell’area formazione (+15%). E’ proseguito, invece, il calo delle vendite in edicola e libreria, oltre a quello della pubblicità televisiva, attribuibile prevalentemente allo slittamento di alcune produzioni televisive

L’Ebitda si attesta a 3,9 milioni (+6,8%), con una marginalità sui ricavi pari al 24,7% (+1,6%).

L’Ebit scende a 1,8 milioni (-7,4%) per effetto dei maggiori ammortamenti per investimenti pari a 2,1 milioni (+22,5%).

L’esercizio si è archiviato con un utile netto di 0,9 milioni (-23%), dopo aver spesato oneri finanziari non ricorrenti per 0,5 milioni, in aumento dagli 0,2 milioni del 2017.

A fine dicembre 2018 l’indebitamento finanziario netto si esprime in 3,7 milioni, rispetto ai 3,2 milioni di fine anno 2017. L’incremento del debito rispetto al precedente esercizio è da ricondurre prevalentemente all’incremento della parte corrente della PFN. Registra invece un calo la componente di debiti finanziari a Medio Lungo termine nonostante l’aumento degli investimenti.

Gli eventi internazionali nel primo trimestre 2019 continuano a registrare una dinamica positiva in crescita sia in termini di numero di eventi che di aziende partecipanti, nonostante il ritardo della messa a disposizione alle aziende vitivinicole dei contributi OCM.

Infine, si segnala che l’operazione di integrazione tra Gambero Rosso e Class Editori, intervenuta nel corso del 2018, svilupperà il nuovo modello di business integrato basato sull’utilizzo delle competenze sviluppate nelle principali verticalità che rappresentano le eccellenze italiane. Nello specifico, sono previste implementazioni di sinergie commerciali per contenere i costi e sfruttare reciprocamente le potenzialità derivanti dai settori della creatività italiana come fashion, furniture e finance.

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