Industria de DiseñoTextil SA nell’esercizio 2018, che si è chiuso il 31 gennaio 2019, ha realizzato ricavi pari a 26,1 miliardi (+3,2% a/a), un Ebitda di 5,5 miliardi (+3,4% a/a) e un risultato netto di 3,4 miliardi (+2,3% a/a). Al 31 gennaio 2019 la posizione finanziaria netta era positiva per 4,8 miliardi.
Nel 2018 Inditex ha realizzato ricavi per 26,1 miliardi, in aumento del 3,2% rispetto ai 25,3 miliardi del 2017, grazie alla performance di tutte le sue linee prodotto: Zara, brand principale, del gruppo con il 68,9% del fatturato, cresce del 3,3% a 18 milioni, Bershka, secondo brand con l’8,6% dei ricavi avanza dello 0,6% a 2,2 milioni, Pull & Bear (7,1% dei ricavi) cresce del 6,6% a 1,8 miliardi, mentre Massimo Dutti (6,9% del fatturato consolidato), Stradivarius (5,9% del totale), Oysho (2,2%totale) e Uterque (0,4% del totale) risultano in crescita rispettivamente del 2,1%, del 3,6%, del 2,6% e del 4,1 per cento.
Le vendite like-for-like sono aumentate del 4% (+5% nel 2017) con performance positive in tutte le aree geografiche, in tutti i concept e sia nei negozi che nel canale online. In particolare, quest’ultimo è cresciuto del 27% a 3,2 miliardi 712% delle vendite nette.
In divisa locale il fatturato è cresciuto del 7 per cento.
Proseguendo l’analisi del conto economico l’Ebitda del 2018 risulta pari a 5,5 miliardi (20,9% dei ricavi), in progresso del 3,4% rispetto ai 5,3 miliardi del 2017 (20,8% dei ricavi). Anche sull‘Ebitda pesa l’andamento dei cambi: in divisa locale la crescita è stata dell’11 per cento.
Anche l’Ebit avanza in misura inferiore (+1% a cambi correnti e +9% a cambi costanti), passando dai 4,31 miliardi del 2017 (17% dei ricavi) ai 4,36 miliardi del 2018 (16,7% dei ricavi) principalmente grazie al contributo di Pull&Bear (+13,6% a 300 milioni) e Stradivarius (+15,1% a 259). L’Ebit di Zara risulta stabile a 3,1 miliardi mentre quello di Bershka scende del 7,4% a 327 milioni.
Infine, grazie al miglioramento della gestione finanziaria che ha generato proventi per 71 milioni (proventi per 37 milioni nel 2017) e alla stabilità del carico fiscale (980 milioni nel 2017 e 979 milioni nel 2017), l’utile netto cresce del 2,3%, dai 3,37 miliardi del 2017 (13,3% dei ricavi) ai 3,45 miliardi dell’esercizio appena concluso (13,2% dei ricavi).
La struttura finanziaria vede il patrimonio netto passare dai 13,5 del 31 gennaio 2018 (con ratio Total Asset/Equity dell’1,50x) ai 14,7 miliardi del 31 gennaio 2019 (con ratio Total Asset/Equity dell’1,48x).
Sempre al 31 gennaio 2019, la posizione finanziaria netta era positiva per 4,8 miliardi (positiva per 4,9 miliardi al 31 gennaio 2018).
Poiché la pfn è positiva i ratios PFN/Ebitda e PFN/Equity perdono di significato in quanto sono indicatori di sostenibilità dell’indebitamento.
Il roe invece scende dal 24,9% al 23,5% a causa dell’aumento del patrimonio netto.
I flussi di cassa operativi sono stati pari a 4 miliardi già al netto dei 349 milioni assorbiti dall’aumento del capitale circolante, e sono stati impiegati per 1,9 miliardi nell’attività di investimento e per 2,3 miliardi nella distribuzione di dividendi.
Per il 2019 il management stima un tasso di crescita tra il 4% e il 6% dei ricavi.
Nel 2018 e nei primi mesi del 2019 l’azione ordinaria ha proseguito nel canale discendente in cui è entrata a inizio giugno 2017 quando il suo valore era sopra i 36,7 euro.
Attualmente il titolo scambia attualmente a 26,10 euro, in prossimità della trendline superiore.