Net Insurance ha chiuso il 2018 con un utile netto reported di 3 milioni (6,3 milioni nel 2017), su cui hanno pesato spese straordinarie relative alla business combination e al cambio della strategia aziendale in materia di investimenti che ha comportato operazioni straordinarie sul portafoglio investimenti. L’utile netto depurato delle voci straordinarie risulterebbe pari a 5,5 milioni.
Il 2018 di Net Insurance è stato caratterizzato dalla business combination con Archimede, la Spac promossa da Andrea Battisti, che ha assunto la carica di amministratore delegato della nuova realtà, divenuta efficace lo scorso 31 dicembre. La nuova entità, che ha mantenuto il nome di Net Insurance, intende investire nella bancassicurazione danni non auto indipendente e nella Insurtech, che dovrebbe coinvolgere tutti i processi assicurativi di assunzione e gestione dei rischi della business combination.
A tal proposito si segnala che dallo scorso dicembre ad oggi la società ha siglato due partnership per la distribuzione di polizze, una con Banca Popolare di Puglia e Basilicata e una con Cassa di Risparmio di Bolzano.
Nella tabella seguente vengono esposti i principali dati economici.
I premi netti nel 2018 sono ammontati a 21,9 milioni (-3,3% rispetto all’anno precedente), mentre il margine netto della gestione assicurativa è risultato in diminuzione a 10,7 milioni (-1,6% a/a).
I premi lordi contabilizzati si sono attestati a 62,5 milioni (+7% rispetto al 2017), al cui interno la raccolta dei rami danni ha raggiunto i 39,3 milioni (+7% a/a) e la raccolta vita i 23,2 milioni (+7,4% su base annua).
Il risultato netto della gestione finanziaria si è fissato a 337 mila euro, in forte diminuzione rispetto ai 6 milioni dell’esercizio precedente a causa del cambio della strategia aziendale in materia di investimenti, che ha comportato operazioni straordinarie sul portafoglio investimenti.
Scontate spese di gestione per 2,4 milioni (+5,2% a/a) e altri costi per 5,3 milioni (+1,4% su base annia), voci che includono anche gli oneri straordinari relativi alla business combination, l’utile ante imposte si è attestato a 4,4 milioni, valore più che dimezzato rispetto all’esercizio precedente.
Dopo imposte per 1,4 milioni (-58,9% rispetto al 2017), il periodo si è chiuso con un utile netto di 3 milioni rispetto ai 6,3 milioni dell’anno precedente.
Al 31 dicembre il patrimonio netto si attesta a 75,8 milioni, con un incremento netto di oltre 33 milioni grazie al contributo della Spac Archimede, mentre i debiti sono significativamente diminuiti a 66,9 milioni rispetto agli 87,5 milioni del 31 dicembre 2017.
Il Solvency II ratio si è fissato a 203,7%, in crescita di 77,4 punti percentuali rispetto al 31 dicembre 2017 e indicando un’ottima solidità patrimoniale.
Il combined ratio del lavoro diretto al lordo della riassicurazione si è attestato a 79,7% rispetto all’82,4% dell’anno precedente, mentre al netto della riassicurazione risulta pari a 62,3%, in linea rispetto all’esercizio precedente.