Il gruppo Prismi, attivo nel settore del digital marketing e nella digital transformation, ha chiuso il 2018 con un valore della produzione pari a 21,2 milioni, in aumento del 41,6% rispetto ai 15 milioni del 2017.
Particolarmente importante il contributo della Capogruppo, che registra vendite di periodo pari a 16,8 milioni (+45% rispetto all’esercizio precedente), soprattutto grazie a politiche commerciali volte ad un maggior soddisfacimento della clientela target e all’espansione della rete commerciale.
L’Ebitda si attesta a 2,76 milioni, quasi triplicato rispetto a 0,95 milioni del 2017, con un Ebitda margin in crescita dal 6,3% al 13 per cento.
Nel dettaglio, la Capogruppo ha riportato un incremento del margine operativo lordo pari al 353%, passando da 0,71 a 3,23 milioni e beneficiando dell’effetto di scala connesso al modello di business che, grazie ad un incisivo controllo sui costi operativi e ad un maggior efficientamento interno, permette di gestire fatturati in forte crescita senza un aumento proporzionale dei costi fissi.
Negativi invece i contributi delle principali controllate: InGrandiMenti ha subito nel corso dell’esercizio 2018 un processo riorganizzativo mentre Wellnet ha completato il processo di start up e definizione del business model. Positivo ma marginale l’apporto di Prismi CH Sagl, locata nel Canton Ticino.
L’Ebit consolidato è positivo per 0,6 milioni rispetto a un risultato operativo negativo per 1,1 milioni nel 2017, dopo ammortamenti in diminuzione del 38,8% a 0,4 milioni e accantonamenti in crescita del 17% a 1,75 milioni.
La gestione finanziaria ha determinato oneri netti per 1,9 milioni, sostanzialmente invariati rispetto al 2017. La voce è rappresentata principalmente da circa 1,56 milioni di interessi sui prestiti obbligazionari e prestiti obbligazionari convertibili, oltre a 0,02 milioni di interessi su finanziamenti a medio/lungo termine e commissioni bancarie per la presentazione di portafogli SDD e 0,3 milioni di componente finanziaria relativa alle operazioni di cartolarizzazione.
Da segnalare inoltre poste non ricorrenti nette negative per 0,4 milioni a livello consolidato (-0,2 milioni nel 2017) riconducibili ad oneri e proventi relativi a risoluzioni di rapporti in essere con fornitori e clienti ed incentivi all’esodo riconosciuti a personale dipendente.
Il risultato netto del 2018 è negativo per 1,6 milioni, in miglioramento del 52,8% rispetto ad una perdita di 3,4 milioni dell’anno precedente.
La posizione finanziaria netta al 31 dicembre, determinata quasi esclusivamente dall’apporto della Capogruppo, è passiva per 25,4 milioni, a fronte di un indebitamento netto di 19,1 milioni a fine 2017. L’incremento è riferibile al modello di business che prevede pagamenti rateali da parte dei clienti ed è in linea con le previsioni di crescita del capitale circolante a fronte del consistente incremento delle vendite.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione si rimanda al piano industriale 2019-2023 approvato a fine febbraio, che prevede per l’esercizio in corso ricavi consolidati per 27,2 milioni e un Ebitda di 5,28 milioni. Si segnala infine che le vendite gestionali di Wellnet al 19 marzo 2019 evidenziano una crescita sia rispetto all’anno scorso (+126%) che al budget (+28%).
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