Ieri è scaduto il termine per presentare le liste in vista dell’assemblea del prossimo 13 aprile chiamata all’elezione del nuovo cda di Cattolica, il primo con l’introduzione del sistema monistico.
Secondo quanto riporta la stampa, alla scadenza del termine era stata presentata una sola lista, quella espressione del board uscente, che comprende l’attuale presidente, Paolo Bedoni, e l’amministratore delegato, Alberto Minali.
L’Associazione Cattolica al Centro, che nelle scorse settimane stava lavorando alla presentazione di una lista alternativa, ha comunicato ufficialmente che questo non avverrà. L’associazione “ha ritenuto di rinunciare alla presentazione di una lista”, si legge in una nota visionata dalla stampa.
Nel comunicato l’associazione sottolinea che “proseguirà nel tenere monitorato l’operato della compagnia, seguendone gli sviluppi che dovranno essere inseriti nel solco tracciato dai soci fondatori e invita la compagnia ad indirizzare le proprie azioni di sviluppo”.
Per quanto riguarda la governance, l’associazione consiglia di “ridurre i costi del 30% e legare le retribuzioni ai risultati” e, in riferimento gli agenti, chiede di “riportarli al centro della vita aziendale, aiutandoli a presidiare il mercato grazie a un’azione di rilancio dei prodotti assicurativi”.
Tornando all’elezione del nuovo board, il cui numero è stato fissato a 17 dopo il cambiamento della governance, secondo rumor di stampa sarà cambiato il 40% degli amministratori.
Il tutto anche in attesa del via libera dell’IVASS, l’autorità di vigilanza del settore assicurativo, la quale, secondo la stampa, aveva espresso parere contrario a un board stabile da diversi mandati e troppo legato a logiche territoriali e con competenze non adeguate al nuovo contesto di mercato.
Intorno alle 12:30 a Piazza Affari il titolo lascia sul terreno l’1,3% a 8,47 euro, mentre l’indice di settore scende dello 0,9 per cento.
