Enel – Risultati in crescita nel 2018, cedola a 0,28 euro (+18% a/a)

Nel 2018 il gruppo Enel ha riportato ricavi in aumento su base annua dell’1,4% a 75,7 miliardi.

Un incremento attribuibile prevalentemente a maggiori ricavi da rinnovabili in Italia, Spagna, Nord, Centro e Sud America, maggiori ricavi nel mercato libero in Italia e all’effetto delle variazioni di perimetro, in particolare per l’acquisizione di Eletropaulo (oggi Enel Distribuicao Sao Paulo). Fattori che hanno più che compensato lo sfavorevole andamento dei tassi di cambio in Sud America.

I ricavi del periodo includono tra le partite straordinarie le plusvalenze derivanti dalla cessione di EF Solare Italia (65 milioni) e l’indennizzo connesso alla cessione, avvenuta nel 2009, di Enel Rete Gas (128 milioni).

I ricavi del 2017 includevano, quali partite straordinarie, la plusvalenza relativa alla cessione della società cilena Electrogas (143 milioni).

A livello di risultati operativi, l’Ebitda è salito del 4,5% a 16,4 miliardi. Un andamento sostanzialmente attribuibile ai migliori margini ottenuti dalla generazione da fonti rinnovabili in Italia, Spagna, Nord, Centro e Sud America, cui si aggiungono l’effetto dell’acquisizione di Enel Distribuicao Sao Paulo e la capitalizzazione dei costi relativi all’acquisizione della clientela, come previsto dal nuovo principio contabile IFRS 15.

Dal breakdown geografico, emerge che alla crescita dell’Ebitda hanno contribuito principalmente l’Italia (45% del totale), il cui margine è salito del 6,4% a 7,3 miliardi, e l’America Latina (27% del totale), il cui margine è aumentato del 3,9% a 4,4 miliardi.

Al netto delle partite straordinarie già menzionate nei ricavi, l’Ebitda ordinario registra un incremento del 3,9% a 16,2 miliardi.

Per quanto riguarda il 2017, le partite straordinarie escluse dall’Ebitda ordinario ammontavano a 98 milioni e si riferivano alla plusvalenza per la cessione di Electrogas e alle minusvalenze rilevate in Sud America per la rinuncia a progetti idroelettrici in Cile e Colombia.

Nel 2018 l’Ebit è salito dell’1,1% a 9,9 miliardi nonostante i maggiori ammortamenti e impairment (+10,1% a 6,5 miliardi), riferiti principalmente ad attività immateriali (+270 milioni) e impairment delle attività materiali (+163 milioni).

L’utile netto di pertinenza dei soci è balzato del 26,7% a 4,8 miliardi beneficiando, oltre che del positivo andamento della gestione operativa, anche dei minori oneri finanziari netti e degli adeguamenti di valore delle società valutate al patrimonio netto. A ciò si aggiunge il calo dell’incidenza fiscale, soprattutto per effetto della rilevazione delle imposte anticipate su perdite pregresse di Enel Distribuicao Goias e di Enel Green Power.

Al netto degli elementi non ordinari, l’utile netto di gruppo cresce del 9,5% a 4,1 miliardi.

Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2018 si esprime in 41,1 miliardi, importo che si colloca al livello più basso del range previsto per il 2018 dal Piano Strategico 2019-2021 (41-42 miliardi). L’indebitamento netto è aumentato del 9,8% su base annua, principalmente per effetto dell’acquisizione di Enel Distribuicao Sao Paulo, dell’offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni della controllata Enel Generacion Chile detenute da soci di minoranza, degli investimenti del periodo, nonché per l’effetto cambi negativo.

Al 31 dicembre 2018, il rapporto debt to equity, è pari a 0,86 (0,72 al 31 dicembre 2017).

Gli investimenti, pari a 8.152 milioni, sono sostanzialmente stabili rispetto al periodo di confronto (+0,3%). Le spese in conto capitale sono principalmente riconducibili agli impianti rinnovabili in Spagna, Sudafrica e India oltre ai maggiori interventi sulle reti in concessione in Italia e Brasile.

Il Cda ha proposto un dividendo per azione a valere sul 2018 di 0,28 euro, di cui 0,14 euro già pagati lo scorso 23 gennaio a titolo di acconto. Per i restanti 0,14 euro ne è stata proposta la messa in pagamento a decorrere dal prossimo 24 luglio.

Il pay-out implicito della cedola 2018 è pari al 70%, superiore del 18% rispetto a quella pagata nel 2017 (0,237 euro), in linea con la guidance e con il dividendo minimo garantito relativo all’esercizio.

Il management, visti i progressi raggiunti per ciascuno dei punti chiave del piano strategico 2019-2021 approvato lo scorso novembre, ha confermato gli obiettivi economico-finanziari per il 2019. Di seguito si riportano gli obiettivi economico-finanziari su cui si basa il piano strategico di gruppo.

Fonte: dati societari, Obiettivi finanziari – Piano Strategico 2019-2021