Italian Wine Brands (Aim) – Prosegue la crescita internazionale (+3,4%) nel 2018

Italian Wine Brands ha annunciato i risultati relativi all’esercizio 2018. Un esercizio sfidante nel quale il gruppo ha dimostrato la capacità di far fronte alla scarsissima vendemmia del 2017, tra le più scarse degli ultimi 50 anni, con volumi di produzione diminuiti di circa il 20% rispetto alle medie storiche, e un conseguente incremento straordinario dei costi della materia prima.

Nel dettaglio nel 2018 i ricavi sono stati pari a 149,9 milioni (+0,1%). Una dinamica che ha mediato l’ulteriore rafforzamento del gruppo con vendite di vini a marchi proprietari sui mercati internazionali dove sono stati realizzati 115,3 milioni (+3,4%) e un ridimensionamento delle vendite sul mercato domestico a 33,8 milioni (-9,3%).

In particolare, i ricavi realizzati all’estero hanno raggiunto nel 2018 il 77,4% del totale (75,1% nel 2017).

La crescita sui mercati esteri è stata principalmente trainata dalle vendite di marchi proprietari proposti sul canale di vendita wholesale, rivolto alle Grande Distribuzione Organizzata, ai monopoli statali e al traditional trade.

Tale canale ha realizzato vendite per 77,2 milioni (+11,8% sul 2017, con un’incidenza del 51,5% sui ricavi consolidati. I mercati esteri che hanno contribuito maggiormente a tale sviluppo sono stati la Svizzera, la Germania e l’Inghilterra.

Il gruppo ha iniziato nel corso del 2018 la distribuzione dei propri marchi anche sul mercato domestico nel canale della grande distribuzione. Sullo stesso territorio, le vendite telefoniche hanno invece accusato un sensibile ridimensionamento.

È proseguita con slancio la crescita sul mercato online, con vendite balzate del 40,2% su base annua a 11,9 milioni.

A livello di margini operativi il gruppo ha dimostrato, come già evidenziato, una buona tenuta nonostante l’eccezionale incremento dei costi di materia prima. Una dinamica che si è tradotta in un aumento di oltre il 3% in termini di incidenza dei costi per acquisti su ricavi.

L’Ebitda restated si è attestato a 14,6 milioni in calo dell’8,9% su base annua. Tale aggregato è al lordo dei costi non ricorrenti per complessivi 1,18 milioni relativi a oneri di ristrutturazione del ramo d’azienda logistica e per l’acquisto della società Pro.Di.Ve, oltre ad altri oneri non ricorrenti. Inoltre non tiene conto del costo relativo al piano di stock grant a favore del management.

L’Ebida reported ha registrato un calo del 5,2% a 13,4 milioni.

L’Ebit è diminuito dell’8,5% a 9,9 milioni, in presenza di ammortamenti aumentati del 15,3% a 2 milioni e accantonamenti/svalutazioni scesi del 5,5% a 1,5 milioni.

Gli oneri finanziari netti sono scesi del 27,4% a 1,1 milioni.

L’esercizio in esame si è chiuso con un utile netto restated a 7,2 milioni (-11%) mentre su base reported l’ultima riga di conto economico ha evidenziato un utile di 6,3 milioni (-5,7%).

Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 3,4 milioni, in aumento di 1,1 milioni rispetto a fine 2017.

Il CdA proporrà all’assemblea un dividendo a 0,40 euro per azione, in linea con il precedente esercizio, che sarà pagato il prossimo 25 aprile, con data di stacco cedola il 23 aprile.

Alessandro Mutinelli, presidente e Ad del gruppo, ha così commentato: “Abbiamo chiuso un 2018 sfidante, che ha evidenziato la nostra capacità di resistere bene di fronte ad un aumento straordinario dei costi della materia prima, soprattutto grazie al crescente appeal dei blend proposti a marchio e al grande apprezzamento sui mercati esteri dove
continuiamo a riportare tassi di crescita significativi. In aggiunta, abbiamo affrontato la contrazione del canale teleselling, sul quale ha pesato anche la nuova normativa europea GDPR. Ci siamo comportati come avrebbe fatto un buon padre di famiglia: tagliando selettivamente i costi, ottimizzando la struttura e i processi ed investendo su clienti
e mercati con maggiore potenzialità. Questa strategia, unitamente all’affermazione crescente delle vendite dirette sulle piattaforme digitali di Gruppo, ha consentito di chiudere l’esercizio positivamente e di porre solide basi per cogliere i consistenti benefici della distensione dei prezzi sulla materia prima, già in atto nel corso dei primi mesi del 2019. Anche in presenza degli elementi straordinari sopra indicati, confidenti della capacità di consegnare risultati accrescitivi nell’anno corrente, distribuiremo ai nostri azionisti un dividendo di 0,40 Euro per azione, invariato rispetto allo scorso anno e corrispondente ad un rendimento di circa il 3,7%.”

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