“La partecipazione alla Star Conference è stata un grande successo”. In primo luogo, precisa Michele Bianchi, amministratore delegato di Reno de Medici (RDM) “perché le richieste sono state talmente elevate che abbiamo dovuto ampliare la nostra presenza da uno a due giorni”.
Nel contempo, “abbiamo raggiunto anche il record storico nel numero di investitori incontrati in una sola occasione, ben 45, mentre un altro record si è riscontrato nella qualità degli incontri. Gli investitori – prosegue Bianchi – hanno infatti dimostrato una preparazione approfondita e molto qualificata, entrando nello specifico del nostro modello di business”.
Ma c’è pure altro, poiché questa edizione della Star Conference “ha messo in luce per noi una predominanza di colloqui con investitori istituzionali stranieri, soprattutto francesi, fra i principali investitori istituzionali, preceduti dai canadesi e seguiti dai tedeschi e dagli spagnoli”.
Si ricorda al riguardo che l’azionariato tedesco ha avuto nel passato un ruolo importante, mentre l’interesse degli spagnoli è correlato al fatto che RDM è quotata a Madrid e che recentemente ha acquisto la più importante cartiera della Penisola Iberica, Barcelona Cartonboard.
Bisogna anche rilevare che, come sottolinea Chiara Borgini, Investor Relations Manager di RDM, “nel 2018 abbiamo assistito ad un cambio importante nel nostro flottante, con l’uscita di una parte degli investitori value che hanno valorizzato il loro investimento a seguito della forte crescita delle quotazioni, sostenuta dalla dimostrata capacità di delivery e dall’annuncio dell’acquisizione di Barcelona, ed il contestuale ingresso di investitori con orizzonte focalizzato alla crescita (growth)”.
Investitori, prosegue l’Investor di RDM, “attratti dalla nostra strategia di sviluppo. Strategia che a fine ottobre ha visto il rafforzamento della nostra leadership attraverso l’acquisizione di Barcelona Cartonboard”.
In sostanza, conclude Borgini sul tema degli azionisti, “il controllo è saldamente nelle mani del gruppo industriale canadese Cascades con il 57,6% ed un altro 9,1% è detenuto da Caisse de Depot et Placement du Quebe, mentre nel 32% del capitale rappresentato dal flottante i nord americani, i francesi e alcuni spagnoli hanno sostituito in larga parte i tedeschi, storicamente rappresentati da investitori value”. Da segnalare infine la presenza di investitori italiani, anche retail.
Uno scenario che conforta e che sarà da stimolo per i prossimi trimestri, quando “dovrebbe confermarsi il positivo trend conseguito nei principali aggregati di conto economico e di struttura patrimoniale nel recente passato, poiché ci sono ulteriori margini di efficienza e miglioramento, e ciò dovrebbe riprodursi anche nel 2020 salvo l’emergere di criticità sul versante macroeconomico”.
“Il nostro business – prosegue Bianchi – è infatti ciclico e correlato ai consumi delle famiglie, anche se disponiamo di alcune leve per smussare gli effetti di una congiuntura avversa, qualora se ne ravvisi la necessità”.
Detto ciò e riportando l’attenzione sui fondamentali, il Ceo di RDM, ricorda che “il nostro percorso di crescita è ben delineato e noi oggi possiamo accelerare anche sul versante dello sviluppo esogeno potendo contare su una struttura patrimoniale molto solida e su una redditività significativa, con correlata generazione di cassa”.
Caratteristiche grazie alle quali, conclude Bianchi, “potremo fare ulteriori acquisizioni senza però derogare all’imperativo di creare valore. Questo anche se, ricordiamo, in questo momento siamo concentrati nell’execution del piano di trasformazione e nell’integrazione della neo-acquisita spagnola”.