Nell’esercizio chiuso il 3 febbraio 2019 Home Depot ha realizzato ricavi pari a 108 miliardi di dollari (+7,2% a/a), un Ebitda di 17,4 miliardi di dollari (+5,5% a/a) e un risultato netto di 11,1 miliardi di dollari (+28,9% a/a). Al 3 febbraio 2019 l’indebitamento finanziario netto era pari a 27,4 miliardi.
Nell’esercizio 2018 i ricavi di Home Depot sono stati pari a 108 miliardi, in crescita del 7,2% rispetto ai 101 miliardi del 2017.
Il progresso è frutto sia dell’aumento delle transazioni con i clienti (+2,7%, da 1.578 milioni a 1.620 milioni) sia della crescita dello scontrino medio (+4,2%, da usd 63,0 a usd 65,7).
Nel solo ultimo trimestre i ricavi sono stati pari a usd 26,5 miliardi, in crescita del 10,9% rispetto ai 23,9 miliardi del medesimo periodo del 2017.
Proseguendo l’analisi dell’esercizio appena concluso,l’Ebitda del 2018 risulta pari a 17,4 miliardi (16,1% dei ricavi) in avanzo del 5,5% rispetto ai 16,5 miliardi del 2017 (16,3% del fatturato).
Dopo ammortamenti per 1,9 miliardi (1,8 miliardi nel 2017) l’Ebit si attesta a 15,5 miliardi (14,4% dei ricavi) anch’esso in progresso (+5,8% a/a) rispetto ai 14,7 miliardi dell’esercizio precedente (14,5% del fatturato).
Infine, grazie anche alla stabilità della gestione finanziaria (1 miliardo in entrambi gli esercizi)e al carico fiscale che scende da 5,1 miliardi (tax rate del 37,0%) a3,4 miliardi (tax rate del 23,6%) l’utile netto risulta in progresso del 28,9% dagli 8,6 miliardi del 2017 (8,6% dei ricavi) agli 11,1 miliardi del 2018 (10,3% del fatturato).
Da un punto di vista patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto passa dagli usd 23,4 miliardi del 28 gennaio 2018, con un ratiopfn / Ebitda dell’1,42x agliusd 27,4 miliardi del 3 febbraio 2019 con un ratio pfn / Ebitda dell’1,58x. La componente a breve passa da un saldo positivo di 834 negativo a un’esposizione debitoria per 617 milioni.
I flussi di cassa operativi del semestre sono stati pari a 13 miliardi di dollari e sono serviti per finanziare la maggior parte degli investimenti (2,4 miliardi) del buy-back azionario (10 miliardi) e della distribuzione dei dividendi (4,7 miliardi).
Nel 2018 è nei primi mesi del 2019 l’azione ordinaria si è mossa in una fase laterale tra area 170 usd e area 210 usd sebbene, negli ultimi mesi dell’anno passato, il titolo abbia vissuto un ritracciamento compatibile con l’andamento dell’indice principale DJIA, passando dai 215 usd del 12 settembre ai 158 dollari del 24 dicembre 2018.
Successivamente è iniziato un movimento di recupero che ha riportato l’azione sui 190 usd attuali.
Il titolo viene comunque da un robusto trend ascendente iniziato a marzo 2009 quando scambiava a 18 euro.