Nei primi nove mesi dell’esercizio 2018-19, chiusi il 28 febbraio 2019, Nike Inc. ha realizzato ricavi pari a 28,9 miliardi di dollari (+8,7% a/a), un Ebit di 3,6 miliardi di dollari (+14,1% a/a) e un risultato netto di 3 miliardi di dollari (più che triplicato rispetto ai 796 milioni di dollari dell’analogo periodo del 2017-18). Al 28 febbraio la posizione finanziaria netta era positiva per 208 milioni di dollari.
Nei primi tre trimestri dell’esercizio 2018-19 Nike ha realizzato ricavi pari a usd 28,9 miliardi in aumento dell’8,7% rispetto ai 26,6 miliardi dell’analogo periodo del 2017-18.
Alla crescita hanno contribuito la categoria Footwear (61,3% del fatturato consolidato) in progresso del 9,9% a 17,7 miliardi, la categoria Appareal (30,1% del totale) in avanzo del 9,2% a 8,7 miliardi e i prodotti Converse (4,9% del totale) in crescita del 3% a 1,4 miliardi. In controtendenza, invece, la categoria Equipment (3,6% del totale), che registra un -0,9% a 1,05 miliardi.
Da un punto di vista geografico il Nord America rappresenta il 40,4% dei ricavi (+6,9% nei nove mesi del corrente esercizio a usd 11,7 miliardi), l’Emea incide per il 25,3% (+8,5% a 7,4 miliardi), la Greater China per il 15,5% (+23% a 4,5 miliardi), mentre l’area APAC & LATAM conta per il 13,3% sul fatturato complessivo e figura in aumento del 3,9% a usd 3,9 miliardi.
A cambi costanti la crescita del fatturato è stata dell’11%, dovuta alla performance delle divisioni principali, Footwear (+13%), Apparel (+12%), Equipment (+2%) e Converse (+4%).
Infine, nel solo terzo trimestre il trend dei ricavi è stato positivo (+8% a cambi correnti e +12% a cambi costanti), con i medesimi che passano da usd 8,5 miliardi a 9,2 miliardi, grazie soprattutto ai prodotti Footwear (+9% a cambi correnti a 5,6 miliardi) e Apparel (+6% a 2,6 miliardi). In calo invece i prodotti Converse (-4% a 483 milioni) edEquipment (-1% a 314 milioni).
Proseguendo l’analisi del conto economico, il Mol risulta pari a usd 12,8 miliardi (44,4% dei ricavi) in aumento del 10,9% rispetto agli 11,6 miliardi dei primi nove mesi del 2017-18 (43,5% del fatturato).
Analogamente, dopo spese generali e amministrative per usd 9,2 miliardi (8,4 miliardi nei primi tre trimestri del 2017-18), l’Ebit si attesta a usd 3,6 miliardi (12,4% dei ricavi), anch’esso in progresso (+14,1% a/a) rispetto ai 3,2 miliardi dell’analogo periodo dell’esercizio precedente (11,8% dei ricavi).
Infine, grazie anche alla diminuzione del carico fiscale (dai 2,3 miliardi dei primi nove mesi del 2017-18 ai 518 milioni del corrente esercizio) l’utile netto del periodo risulta pari a 3 miliardi (10,5% dei ricavi), più che triplicato rispetto ai 796 milioni dei primi nove mesi del 2017-18 (3% del fatturato).
Lo struttura finanziaria consolidata vede un patrimonio netto che scende dai 9,8 miliardi di dollari del 28 febbraio 2018 (con un ratio total asset/ equity pari a 2,31x) ai 9,0 miliardi al 28 febbraio 2019 (con un ratio total asset/ equity pari a 2,56x).
La posizione finanziaria netta risulta positiva e pari a 208 milioni, in aumento rispetto al saldo, sempre positivo, di 176 milioni del 28 febbraio 2018.
Dopo avere toccato i massimi storici sopra gli 87,5 usd, l’azione ordinaria il 21 marzo ha iniziato una fase di consistenti realizzi in seguito alla pubblicazione dei risultati trimestrali che hanno deluso le attese.
Il titolo era comunque reduce da un trend ascendente iniziato a ottobre 2017, quando l’azione scambiava sui 51 usd e proseguito nel 2018, nonostante un rintracciamento negli ultimi tre mesi compatibile con l’andamento del mercato statunitense e dei primi mesi del 2019.