Acquisti sul mercato petrolifero dove i futures si muovono al rialzo tornando sui livelli dello scorso novembre, in scia al rally avviato in questi primi mesi dell’anno.
Intorno alle 15:10, il Wti viaggia infatti a 60,2 $/bl (+2,3%), +33% da inizio anno, mentre il Brent quota a 68 $/bl (+1,2%), con un progresso year to date del 30 per cento.
Il movimento rialzista è sostenuto dal riaccendersi delle incertezze legate all’offerta dopo le nuove tensioni tra Stati Uniti e Russia in merito alla crisi venezuelana, già aggravata dalle sanzioni imposte da Washington alla compagnia petrolifera nazionale.
Gli operatori continuano a guardare anche ai tagli produttivi avviati dall’Opec+ e alla pubblicazione dei dati Eia sulle scorte Usa previste dal consensus Bloomberg in calo di 1,1 milioni di barili.
Inoltre nei prossimi mesi il governo americano dovrà decidere se mantenere o rimuovere le esenzioni dalle sanzioni sul greggio iraniano concesse ad alcuni paesi, tema che secondo indiscrezioni starebbe dividendo l’amministrazione Trump.
Sono dunque al momento in secondo piano le tensioni relative alla domanda, connesse al rallentamento della crescita globale e all’evolversi dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina.