Il comparto bancario estende il rialzo a Piazza Affari. Intorno alle 14:40 il Ftse Italia Banche segna uno scatto del 2,8%, accelerando intorno alle 13:30 la già buona intonazione di giornata. Mette il turbo anche il corrispondente indice europeo (+2,8%).
L’accelerazione è avvenuta in scia alla diffusione del rumor di stampa secondo cui la Bce avrebbe allo studio delle opzioni per ridurre gli oneri sostenuti dalle banche sulla liquidità in eccesso, allo scopo di alleggerire gli effetti sui loro bilanci di una politica monetaria ultra accomodante.
Al momento non c’è nessuna proposta concreta ma l’obiettivo sarebbe quello di restituire parte degli oltre 7 miliardi che la Bce raccoglie annualmente sotto forma di interessi dalle banche dell’Eurozona sui depositi presso la banca centrale.
L’Eurotower sarebbe al lavoro sui cosiddetti tassi sui depositi. In pratica, gli istituti di credito verrebbero parzialmente esentati dal pagare alla Bce l’interesse annuale dello 0,4% sulle riserve in eccesso, con un impato positivo sugli utili in una fase nella quale sono alle prese con le conseguenze del rallentamento economico.
Secondo le indiscrezioni, il tutto al momento sarebbe al vaglio dello staff tecnico della Bce e non sarebbe ancora arrivato sul tavolo del consiglio direttivo. Dall’Eurotower non hanno commentato.
Il tutto fa pensare che i tassi di interesse rimarranno bassi ancora a lungo e ben oltre la fine del 2019 indicato dall’istituto di Francoforte.
“Vogliamo garantire che la politica monetaria continui ad accompagnare l’economia aggiustando la nostra ‘forward guidance’ sui tassi per riflettere le nuove prospettive dell’inflazione”, ha affermato questa mattina il presidente della Bce, Mario Draghi.
“La Bce continua a monitorare quanto il sistema bancario riuscirà a mantenere profitti solidi con condizioni che comprimono i proventi dal margine d’interesse. Se necessario dovremo riflettere su misure in grado di preservare gli effetti positivi sull’economia dei tassi sotto zero, mitigando al contempo gli effetti collaterali”, ha aggiunto Draghi, facendo però presente al contempo che “una bassa profittabilità bancaria non e’ una conseguenza inevitabile dei tassi d’interesse negativi”.
Forti acquisti su tutti i titoli del Ftse Mib, con Intesa Sanpaolo (+2,2% a 2,19 euro), UniCredit (+3,5% a 11,64 euro), Banco Bpm (+4,2% a 1,91 euro), Bper (+3,2% a 3,72 euro), Ubi (+3,5% a 2,40 euro) e Mediobanca (+2,9% a 9,19 euro).
Stesso copione sul Mid Cap, con Credem (+2% a 5,08 euro), Creval (+1,8% a 0,0724 euro), Popolare Sondrio (+0,8% a 2,43 euro) e Mps (+0,9% a 1,27 euro).