Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +1,4%, sovraperformando sia l’indice Ftse Mib (+0,4%), sia l’indice europeo Euro Stoxx 600 Utilities (+0,3%).
Gli eurolistini avevano cominciato la seduta ancora all’insegna della prudenza ma hanno accelerato nel corso della giornata, accantonando momentaneamente le preoccupazioni legate alla crescita che hanno condizionato le ultime sedute.
Il tutto nonostante il permanere di alcuni segnali recessivi dall’agenda macro e dal mercato obbligazionario, con lo spread fra T-Bond e titolo a 3 mesi ancora negativo. Da segnalare, in questo senso, i dati sotto le attese relativi alla fiducia dei consumatori in Germania e negli Stati Uniti.
A ciò si aggiungono altri elementi di incertezza, legati agli sviluppi delle trattative commerciali fra Stati Uniti e Cina in vista dei nuovi incontri di questa settimana e alla Brexit.
Sull’obbligazionario il rendimento del decennale tedesco resta in territorio lievemente negativo (-0,01%), mentre il Btp italiano è sceso al 2,47%, riducendo il relativo spread a 248 punti base.
Tra le Big, ha fatto meglio Hera (+1,8%), in attesa della pubblicazione dei risultati relativi all’esercizio 2018 che verranno diffusi nella tarda mattinata di oggi.
Al riguardo, si segnala che in base al consensus degli analisti raccolto dalla società, la gestione operativa relativa al quarto trimestre dell’esercizio 2018 è attesa in crescita con Ebitda ed Ebit rispettivamente in progresso del 4,5% a 272 milioni e dell’11,7% a 136 milioni.
Guadagnano oltre un punto percentuale anche Enel (+1,5%) e A2A (+1,1%).
Tra le Mid, ben comprate Falck Renewables (+6,5%) ed Erg (6,3%).
Quest’ultima ha beneficiato dell’upgrade degli analisti di Banca Akros ad “Accumulate” dal precedente “Neutral”, mantenendo il target price a 20 euro.
Tra le Small, resiste solo Seri Industrial, che ha chiuso in parità.