Nel 2018 Astm ha riportato un giro d’affari complessivo di 1,7 miliardi, in progresso del 19,6% rispetto al 2017.
I ricavi del settore autostradale, pari a 1,1 miliardi, hanno registrato una crescita dell’8,3%. Entrando nel dettaglio della linea di business, i ricavi netti da pedaggio hanno registrato una crescita del 8,5% a 1,1 miliardi circa a seguito dei ricavi derivanti dalla concessionaria Autovia Padania (periodo marzo -dicembre 2018) per 51,2 milioni e per effetto degli adeguamenti tariffari (+31,4 milioni).
I ricavi del settore costruzioni, pari a 490,5 milioni, ha messo a segno un aumento di 203,6 milioni, riconducibile principalmente ai maggiori volumi di attività e al consolidamento del gruppo Halmar.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda adjusted, depurato dagli oneri non ricorrenti, si è attestato a 771 milioni (+7,2% a/a) con il relativo margine in calo dal 50,1% al 44,9 per cento. L’Ebitda reported risulta invece pari a 760,9 milioni (+7,7% a/a), con una marginalità scesa al 44,3% (49,2% nel 2017).
Dopo aver contabilizzato ammortamenti e accantonamenti per 323 milioni (-3,3% a/a), l’Ebit si è fissato a 437,9 milioni (+17,5% a/a; Ebit margin 25,5% sostanzialmente stabile).
Nel periodo in esame la gestione finanziaria risulta negativa per 40,3 milioni. Nel dettaglio, i proventi finanziari pari a 43,4 milioni, hanno segnato una flessione di 14,1 milioni per effetto delle minori plusvalenze da cessione partecipazioni e interessi attivi da attività finanziarie parzialmente compensati dai maggiori dividendi distribuiti dalle partecipate. Gli oneri finanziari sono scesi leggermente di 4,2 milioni grazie all’efficientamento delle risorse finanziarie e delle fonti di finanziamento.
Il conto economico si è chiuso con utile netto di competenza dei soci di 166,5 milioni (+11,1% a/a).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2018 l’indebitamento finanziario netto si fissa a 1.405,7 milioni contro i 1.446,7 milioni di fine 2017.
Il Cda di Astm proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,302 euro per azione che, considerando l’acconto di 0,23 euro, ammonta complessivamente a 0,532 euro per azione (0,469 euro per azione il precedente esercizio).