Banche (-0,5%) – Tengono Intesa SP (+0,2%) e Mediobanca (+1,1%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dello 0,5% e tenendo meglio dell’analogo europeo (-1,1%), frenando anche il Ftse Mib (-0,5%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, in attesa che Stati Uniti e Cina possano effettivamente arrivare ad un accordo sulla questione commerciale, con le delegazioni dei due Paesi che si sono viste ieri, si rivedranno oggi e poi la prossima settimana.

Ulteriore incertezza è generata dal fronte della Brexit, in attesa che il Parlamento inglese decida quale strada intraprendere e avere così un’idea più chiara sulle tempistiche dell’uscita.

Per quanto riguarda l’Italia, le ultime indiscrezioni di stampa riportano che il Governo nel prossimo Def di aprile potrebbe abbassare le stime di crescita per il 2019 allo 0,1%-0,2% dall’1% attuale, con il rapporto deficit/Pil che salirebbe al 2,3-2,4% dal 2,04 per cento.

Sul comparto bancario, anche a causa dello spread Btp-Bund portatosi in area 255-260 pb pb (fonte Mts Markets), sono tornate le vendite dopo il rialzo di mercoledì innescato dai rumor secondo cui la Bce avrebbe allo studio delle opzioni per ridurre gli oneri sostenuti dalle banche sulla liquidità in eccesso.

In rosso quasi tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali resistono Intesa Sanpaolo (+0,2%), che sta valutando opzioni strategiche nella gestione degli Utp ed è alle prese con il rinnovo del board, e Mediobanca (+1,1%), che nei giorni scorsi ha collocato un’obbligazione da 500 milioni.

Sul Mid Cap rallentano Credem (-0,3%), che nel 2019 punta a crescere nella bancassicurazione, Popolare Sondrio (-0,6%), che secondo la stampa ha piazzato un bond da 300-500 milioni, e Creval (-0,3%). Tiene botta Mps (+0,2%), con il Tesoro che entro fine anno deve presentare all’UE il piano di uscita dal capitale.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con le offerte vincolanti per una possibile aggregazione che sono attese entro metà aprile e con in gara solo due operatori, con BlackRock in pole position secondo gli ultimi rumor di stampa, mentre è stata conclusa la cessione di Creditis. Realizzi su Banca Finnat (-1,1%), che ha confermato i target al 2020.