Buzzi Unicem ha comunicato i risultati dell’esercizio 2018 che ha visto un fatturato in crescita del 2,4% a 2,8 miliardi grazie soprattutto alle performance in Germania (+44,5 milioni a 632 milioni), Italia (+32 milioni a 460 milioni), Repubblica Ceca (+16,6 milioni a 164,5 milioni), Polonia (+14,4 milioni a 111 milioni) e alla regione Lussemburgo & Paesi Bassi (+10,3 milioni a 197 milioni), parzialmente compensate dal risultato negli USA (-40,7 milioni a 1,07 miliardi) su cui ha inciso negativamente l’andamento del cambio euro/dollaro.
I dati operativi alla base dei ricavi vedono un aumento delle vendite di leganti (+4,1% a 27,9, milioni di tonnellate) e una diminuzione delle vendite di calcestruzzo (-1,6% a 12,1 milioni di metri cubi).
Proseguendo con l’analisi del conto economico, nell’esercizio appena concluso l’Ebitda si è attestato a 577,2 milioni (20,1% dei ricavi) in aumento del 13,6% rispetto ai 508,1 milioni del 2017 (18,1% del fatturato).
I miglioramenti ottenuti in Italia, tornata in territorio positivo, negli altri Paesi Europei e in Russia hanno bilanciato il calo della redditività operativa negli Stati Uniti e le difficoltà del mercato in Ucraina. Sull’Ebitda del 2017 pesava poi una sanzione antitrust di 59,8 milioni.
Dopo ammortamenti per 225,4 milioni (222,1 milioni nel 2017), l’Ebit è risultato pari a 351,8 milioni (12,2% dei ricavi) anch’esso in progresso (+23,0%) rispetto ai 286,0 milioni del 2017 (10,2% del fatturato).
La gestione finanziaria chiude il 2018 con un saldo positivo di 113,5 in aumento dell’81% rispetto al saldo sempre positivo per 62,7 milioni del 2017, grazie soprattutto alla valutazione degli strumenti derivati, che passano dai 67,7 milioni del 2017 ai 134,8 milioni dell’esercizio appena concluso.
Pertanto, l’utile prima delle imposte avanza del 33,4% da 348,7 milioni a 465,3 milioni.
Infine, la forte variazione della fiscalità (da un beneficio di 45,9 milioni nel 2018 a un onere di 82,5 milioni del 2018) determina il calo dall’utile netto a 382,8 milioni (394,6 milioni nel 2017).
Da un punto di vista patrimoniale, i mezzi propri aumentano dai 2,85 miliardi del 31 dicembre 2017 (con un ratio Total asset /Equity del 2,03x) ai 3,1 miliardi del 2018 (ratio Total asset / Equity dell’1,80x).
Alla fine del 2018 l’indebitamento netto era pari a 824 milioni (ratio Net debt / Ebitda dell’1,37x) in aumento rispetto agli 697 milioni del 31 dicembre 2017 (ratio Net debt / Ebitda dell’1,43x).
I flussi di cassa operativi sono stati pari a 331,6 milioni e, di questi, 281,3 milioni sono stati assorbiti dalle attività di investimento.
Il free cash flow di 50,3 milioni così determinato è stato utilizzato per finanziare l’acquisto di azioni proprie per 118,7 milioni, la distribuzione di dividendi per 28,6 milioni e la variazione di partecipazioni (22,9 milioni)
Infine, il cda proporrà all’assemblea degli azionisti un dividendo di 12,5 centesimi per ogni azione ordinaria e di 14,9 centesimi per ogni azione di risparmio, che se approvati, avranno luogo a partire dal 22 maggio 2019 (con data stacco 20 maggio 2019 e “record date” 21 maggio 2019).