Rosetti Marino ha chiuso il 2018 con un prodotto interno lordo in crescita del 25,8% a 260,5 milioni, in scia principalmente al +36% a 229 milioni rilevato nel settore Energy. In calo dell’11% a 32 milioni invece il settore Process Plant, mentre la divisione Navale non ha contribuito all’attività produttiva.
La performance della divisione Energy ha beneficiato della ripresa del mercato Oil & Gas, che ha consentito alla società di rilevare a fine anno nel comparto un portafoglio ordini di 387 milioni, che insieme ai 16 milioni del Process Plant e ai 9 milioni del Navale raggiunge complessivamente i 412 milioni.
Nella gestione operativa l’Ebitda è aumentato di oltre quattro volte a 28,5 milioni, portando l’incidenza sul fatturato al 10,9% (+780 basis point), in scia all’aumento del volume d’affari e delle conseguenti economie di scala realizzate.
L’Ebit ha dunque mostrato un risultato positivo per 17,5 milioni rispetto alla perdita di 2,2 milioni rilevata nell’anno precedente, frenato in parte da un aumento della componente ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto di gruppo pari a 5,5 milioni, contro la perdita netta di 5,8 milioni evidenziata nel 2017, su cui hanno impattato anche un aumento degli oneri non ricorrenti legati alle rettifiche di attività finanziarie.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è salita a 128 milioni rispetto ai 61,2 milioni di fine 2017.
Infine, il board ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,7 euro per azione, in aumento rispetto agli 0,5 euro dell’anno scorso e corrispondenti a un dividend yield dell’1,75% rispetto alla quotazione attuale di 40 euro.
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