Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un rialzo dello 0,7% e allineato all’analogo europeo (+0,8%), supportando anche il Ftse Mib (+1%).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, in attesa che Stati Uniti e Cina possano effettivamente arrivare ad un accordo sulla questione commerciale, con le delegazioni dei due Paesi che si sono viste la settimana scorsa e si rivedranno in questa.
Ulteriore incertezza è generata dal fronte della Brexit, con il Parlamento britannico che ha respinto per la terza volta l’intesa trovata dal primo ministro Theresa May con l’UE, il cui presidente, Donald Tusk, ha indetto un vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo il prossimo 10 aprile. il termine per l’uscita (no-deal) a questo punto rimarrebbe il 12 aprile.
Per quanto riguarda l’Italia, le ultime indiscrezioni di stampa riportano che il Governo nel prossimo Def di aprile potrebbe abbassare le stime di crescita per il 2019 allo 0,1%-0,2% dall’1% attuale, con il rapporto deficit/Pil che salirebbe al 2,3-2,4% dal 2,04 per cento.
Sul comparto bancario, nonostante lo spread Btp-Bund portatosi in area 255 pb (fonte Mts Markets), sono prevalsi gli acquisti, sostenuti dai rumor secondo cui la Bce avrebbe allo studio delle opzioni per ridurre gli oneri sostenuti dalle banche sulla liquidità in eccesso e dal rinnovo della garanzia pubblica (Gacs).
Settimana positiva Ftse Mib, tra i quali si mettono in luce Intesa Sanpaolo (+0,7%), che sta valutando opzioni strategiche nella gestione degli Utp ed è alle prese con il rinnovo del board, e Ubi (+1,5%), anch’essa alle prese con l’elezione del board e che nel frattempo prosegue con la riduzione del personale. Bene Mediobanca (+3,5%), che nei giorni scorsi ha collocato un’obbligazione da 500 milioni.
Sul Mid Cap denaro su Credem (+0,7%), che nel 2019 punta a crescere nella bancassicurazione, Popolare Sondrio (+0,1%), che secondo la stampa ha piazzato un bond da 500 milioni e, soprattutto e, soprattutto, su Creval (+2,3%), che potrebbe essere coinvolta in un’operazione di M&A non prima di due tre anni. Vendite su Mps (-2,2%), con il Tesoro che entro fine anno deve presentare all’UE il piano di uscita dal capitale.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con le offerte vincolanti per una possibile aggregazione che sono attese entro metà aprile e con in gara solo due operatori, con BlackRock in pole position secondo gli ultimi rumor di stampa, mentre è stata conclusa la cessione di Creditis. Realizzi su Banca Finnat (-2,6%), che ha confermato i target al 2020.