“Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti perché da un lato abbiamo realizzato pienamente il nostro piano industriale per il 2018, sia a livello di ricavi che margini, dall’altro perché abbiamo ulteriormente ampliato il nostro portfolio di offerta, realizzando un anno di successo con il lancio di due nuove linee di prodotto – la marketing intelligence e la CRO (conversion rate optimization) – e con l’acquisizione di specialties nell’ambito dello sviluppo e delle infrastrutture grazie all’ingresso di Purple Ocean nel nostro Gruppo”.
Sono queste le parole con cui Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Digitouch, ha esordito in un’intervista rilasciata a Market Insight per commentare i risultati dello scorso esercizio.
Nel 2018 – ricordiamo – il gruppo ha riportato ricavi operativi per 29,9 milioni (+12,9% a/a), beneficiando del positivo contributo delle divisioni Advertising Services (+10% a/a) e Performance Marketing Services (+24,5%). L’Ebitda adjusted è salito a 4,9 milioni (+11,9% a/a; margin 16,4%) e l’Ebit è diventato positivo per 1 milione rispetto a un deficit di 1 milione nel 2017. In calo l’utile netto di competenza dei soci, pari a 268mila euro, rispetto ai 416mila euro del 2017, quando tuttavia era stata realizzata una plusvalenza di 1,8 milioni derivante dalla cessione del 68% della controllata Audiens.
Dopo aver confermato i target del 2018, lo scenario di mercato sembra destinato a mantenersi ancora positivo nel 2019 per Digitouch.
“Il mercato dell’advertising online continuerà a crescere a ritmi sostenuti e questo permetterà ai player del settore digital marketing come noi di avere crescenti opportunità di valorizzazione e offerta delle proprie soluzioni di digital transformation alle aziende”, afferma il Presidente Ranucci Brandimarte.
E prosegue “il mercato continuerà a crescere a doppia cifra nel 2019 e il nostro gruppo intende confermare anche nell’esercizio in corso le stime attese e illustrate nel Piano Industriale 2018-2020”.
“Nel 2019 manterremo un forte focus acquisitivo. Il dividendo ridotto rispetto allo scorso anno è legato proprio all’esigenza di utilizzare risorse di liquidità anche per la crescita non organica del gruppo”, conclude Ranucci Brandimarte.
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