Vimi Fasteners nel 2018, anno dell’approdo in Borsa e dell’ampliamento del perimetro con M.F. Inox, ha riportato un incremento del 4% del fatturato a 52,3 milioni nonostante il rallentamento degli ordini nell’ultima parte dell’anno. La gestione operativa è risultata in calo, scontando le inefficienze legate all’ampliamento della capacità produttiva resasi necessaria dalla saturazione di struttura produttiva e supply chain. L’esercizio si è dunque chiuso con un utile netto in calo a 1,6 milioni, ma che cresce a 2,9 milioni al netto delle componenti non ricorrenti. Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento finanziario netto scende a 14,2 milioni.
Nel 2018 il fatturato consolidato pro-forma di Vimi Fasteners è cresciuto del 4,2% a 52,3 milioni considerando per entrambi gli esercizi oggetto di confronto il pieno contributo di M.F. Inox, società attiva nei fasteners per l’Oil & Gas consolidata a partire dal 1° giugno 2018.
La dinamica riflette il buon andamento riscontrato nella prima parte dell’anno con una crescita double digit, frenato negli ultimi quattro mesi del 2018 dal rallentamento del mercato automotive, con il calo della produzione e il rinvio di alcuni prototipi.
Una contrazione che è stata causata da diverse componenti macroeconomiche e di settore, come le misure protezionistiche tra cui le tensioni Usa-Cina e l’introduzione della nuova normativa europea sulle emissioni.
A livello di business, le vendite sono state realizzate per il 42% nell’Automotive, per il 34% dell’Industriale, per il 7% nei Veicoli Commerciali, per il 7% nell’Energia e nell’Oil & Gas con l’acquisizione di M.F. Inox, per il 6% nelle Infrastrutture e per il 4% in altri settori.
A livello geografico, invece, circa il 70% del fatturato è stato generato all’estero, in particolare in Germania, Inghilterra, Stati Uniti e Cina.
Nella gestione operativa l’Ebitda adjusted, ante oneri non ricorrenti, ha mostrato un calo del 5,4% a 7,5 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 14,4% (-150 basis point), mentre l’Ebit adjusted è diminuito del 16,9% a 4,1 milioni, con un margine del 7,8% (-200 basis point).
L’andamento sconta, oltre alle dinamiche sopra descritte, la saturazione della struttura produttiva e della supply chain che hanno comportato l’ampliamento dello stabilimento e il contemporaneo spostamento di alcune attività produttive, causando una fisiologica riduzione dell’efficienza produttiva.
Le componenti non ricorrenti, pari a 1,7 milioni, hanno invece riguardato il piano di stock grant deliberato in sede di IPO, i costi non ricorrenti per il temporaneo trasferimento di alcune attività produttive e i costi dell’acquisizione di M.F. Inox.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 1,6 milioni, in calo del 40% rispetto ai 2,7 milioni dell’anno precedente, parzialmente sostenuto dalla riduzione degli oneri finanziari netti e del tax rate.
Al netto delle componenti non ricorrenti e del loro impatto fiscale, l’utile netto adjusted evidenzia un incremento dell’8,1% a 2,9 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre è sceso a 14,2 milioni rispetto ai 19,9 milioni rilevati a fine 2017, inclusa l’obbligazione da 4,3 milioni nei confronti dei soci venditori di M.F. Inox a titolo di earn out.
In sede di IPO sono stati inoltre raccolti 11,2 milioni, utilizzati per finanziarie gli investimenti produttivi, aumentare il capitale circolante e ridurre l’indebitamento.
Il 2019, secondo il management, sarà un anno di transizione in cui il settore Automotive dovrebbe ancora risentire di un trend negativo della domanda, compensata dalle buone aspettative per i settori Industriale, Aerospace e Oil&Gas.
In questi settori, oltre al Motorsport, saranno quindi concentrate le attività di ricerca e sviluppo, marketing e commerciali al fine di cogliere gli ampi spazi di crescita per il gruppo.
Proseguiranno inoltre la razionalizzazione dei processi produttivi e la realizzazione del nuovo stabilimento, il cui completamento è previsto per la seconda metà dell’anno.
Infine, Vimi Fasteners continuerà a valutare i target per potenziali acquisizioni volte ad ampliare la gamma di prodotti offerta e ad acquisire una maggiore internazionalizzazione.
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