Nel 2018 Esprinet ha realizzato ricavi consolidati per circa 3.6 miliardi in aumento del’11% rispetto ai 3.2 miliardi del 2017 in un contesto generalmente positivo del settore distributivo nei mercati geografici presidiati (Italia e Penisola Iberica).
In particolare, i ricavi del Sottogruppo Italia si sono attestati a 2,3 miliardi in crescita rispetto ai 2,0 miliardi del 2017 mentre il fatturato del sottogruppo Iberica è stato pari a 1,3 miliardi in progresso del 9% rispetto ai 1,2 miliardi dell’esercizio precedente.
Al contrario la redditività diminuisce in quanto la crescita dei ricavi e il razionamento dei costi operativi non hanno potuto contenere i margini di prodotto negativi registrati tra novembre e dicembre sulla linea di prodotti “Sport Technology” il cui fornitore è entrato in fase di liquidazione e ha determinato una svalutazione straordinaria dei crediti che Esprinet vantava nei confronti di suddetto fornitore.
Pertanto, l’Ebitda scende del 27,6% a 28,6 milioni rispetto ai 39,5 milioni dell’esercizio precedente con un Ebitda margin dello 0,8% anch’esso in calo rispetto all’1,2% del 2017.
La dinamica dell’Ebitda si ripercuote sull’Ebit in ribasso del 30,9% a 23,7 milioni rispetto ai 34,3 milioni dell’anno precedente, con il Sottogruppo Italia che contabilizza, nel quarto trimestre, oneri non ricorrenti per 14,3 milioni e registra un utile operativo di 4,4 milioni in calo rispetto ai 18,8 milioni del 2017. Performance invece positiva per il sottogruppo Iberica che vede un incremento dell’Ebit del 25%, da 15,6 milioni a 19,5 milioni.
Infine, il peggioramento della gestione finanziaria, dovuta principalmente al differenziale negativo della gestione cambi, provoca un ulteriore abbassamento dell’utile netto che pertanto si attesta a 14,2 milioni (0,4% dei ricavi) in flessione rispetto ai 26,3 milioni dell’esercizio precedente (0,8% dei ricavi).
Al 31 dicembre 2018 la posizione finanziaria netta consolidata era positiva per 241,0 milioni in aumento rispetto al surplus di 123,1 milioni del 31 dicembre 2017 grazie al maggiore utilizzo del factoring e della cartolarizzazione.
Tuttavia, nonostante la pfn sia positiva, al 31 dicembre 2018, il covenant che assiste il finanziamento da 101,5 milioni, unsecured, amortising e con maturity 2022 e che viene calcolato come rapporto tra indebitamento finanziario ed Ebitda, risulterebbe violato.
Pur considerando l’accelerazione della suddetta linea di credito, l’indebitamento finanziario a breve termine cala dai 156,0 milioni del 31 dicembre 2017 ai 138,3 milioni del 31 dicembre 2018.
Al 31 dicembre 2018 il totale degli attivi era pari a 1,4 miliardi (di cui 119,9 milioni costituito da immobilizzazioni) ed era coperto per 300,0 milioni dai mezzi propri.
Per quanto riguarda l’esercizio in corso i primi tre mesi hanno evidenziato una forte crescita dei volumi di vendita nonostante una flessione delle vendite di telefonia mobile. Tutte le linee di business sono risultate in crescita, ma le migliori performance si sono osservate nell’area “PC-Client” (notebook e desktop) e soprattutto nei prodotti per “datacenter” o “IT Value” dove si stanno ormai manifestando gli effetti degli investimenti sostenuti dal Gruppo nelle aree a maggior marginalità.
Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea degli azionisti di attribuire un dividendo di euro 0,135 al lordo delle ritenute di legge, per ognuna delle azioni ordinarie in circolazione, che sarà messo in pagamento a partire dal 15 maggio 2019 (con stacco cedola n. 14 il 13 maggio 2019 e record date il 14 maggio 2019).