Timone Fiduciaria, azionista di maggioranza relativa di Azimut Holding con il 23,50% del capitale ordinario, ha depositato la lista dei candidati per la nomina del cda a valere sugli esercizi 2019-2021, all’ordine del giorno dell’assemblea fissata per il prossimo 24 aprile.
La lista è composta da dodici nominativi, di cui 10 per la durata di tre esercizi e due per la durata di un esercizio.
I candidati sono Pietro Giuliani (attuale presidente e candidato ancora al medesimo ruolo), Gabriele Blei, Massimo Guiati, Giorgio Medda, Paolo Martini, Alessandro Zambotti,Nicola Colavito, Antonio Andrea Monari, Raffaella Pagani e Anna Maria Bortolotti, tutti candidati alla durata della carica per 3 esercizi. Colavito, Monari, Pagani e Bortolotti sono i candidati in possesso dei requisiti di indipendenza.
La lista poi include Mirella Pardi, Cinzia Stinga, Chiara Savino, Ambra Zironi, Lucia Zigante e Anna Fenocchio, consiglieri non esecutivi, la cui nomina è proposta per un solo esercizio e che si alterneranno quindi nel corso del triennio di durata in carica degli altri componenti il cda, al fine di soddisfare l’esigenza di un’ampia rappresentatività in seno all’organo amministrativo delle aree territoriali che compongono il patto di sindacato di voto e di blocco di Azimut Holding.
Pietro Giuliani, presidente del gruppo, commenta : “Il 2019 è iniziato in modo estremamente positivo per Azimut con un rendimento superiore alla media di mercato: la nostra performance media ponderata netta è del +5,2% contro la media dell’industria che è ferma al +4 per cento”.
“Il primo trimestre del 2019 si preannuncia come uno dei migliori della storia del gruppo, e grazie alla performance generata dai nostri gestori e alla nostra forza distributiva siamo fiduciosi sul raggiungimento del target di 300 milioni di utile per il 2019”, sottolinea Giuliani.
“In conseguenza di questo soddisfacente trend – prosegue il presidente – l’assemblea degli azionisti sarà chiamata ad approvare la distribuzione di un dividendo di 1,5 euro per azione, che confermerà Azimut come titolo con il maggiore yield nel Ftse Mib (circa 10% di rendimento), capace di attirare importanti investitori internazionali”.
“Anche grazie ai risultati di cui sopra – aggiunge il manager – l nostro gruppo continua a registrare una raccolta netta ben superiore a quella dell’industria italiana (dati Assogestioni). Come dimostra il mese di febbraio (ultimo dato disponibile di Assogestioni), Azimut ha ottenuto una raccolta netta positiva di 250 milioni, in controtendenza rispetto all’industria che ha registrato un deflusso di capitali nello stesso periodo, principalmente dovuto a problemi in Italia/Europa”.
“Tale risultato è stato raggiunto anche grazie alla capacità di Azimut di diversificare all’estero, dove oggi il gruppo conta quasi il 30% del patrimonio complessivo”, conclude Giuliani.