Comparto bancario ben intonato a Piazza Affari. Intorno alle 12:00 il Ftse Italia Banche segna un rialzo del 2%, dopo la pausa riflessiva di ieri (-0,6%)
L’andamento beneficia dei segnali positivi che stanno emergendo dalla prosecuzione delle trattative commerciali tra Stati Uniti, che vanno avanti oggi con l’arrivo del vice premier cinese Liu He a Washington.
Inoltre, la performance beneficia anche delle buone indicazione emerse dall’indice Pmi dei servizi italiano, che a marzo è salito a 53,1 punti (contro i 50,8 punti delle stime e i 50,4 punti della rilevazione precedente), al ritmo più rapido dallo scorso settembre.
La performance dei giorni scorsi avevano beneficiato dei rumor secondo cui la Bce avrebbe allo studio delle opzioni per ridurre gli oneri sostenuti dalle banche sulla liquidità in eccesso, allo scopo di alleggerire gli effetti sui loro bilanci di una politica monetaria ultra accomodante.
Molto bene tutti i titoli del Ftse Mib, con UniCredit (+3,1% a 12,23 euro), che potrebbe beneficiare anche dell’indiscrezione sul possibile accordo negli Stati Uniti, Ubi (+2,4% a 2,48 euro), Banco Bpm (+2,5% a 1,95 euro), Intesa Sanpaolo (+1,5% a 2,23 euro), Bper (+1,5% a 3,72 euro) e, più staccata, Mediobanca (+0,8% a 9,29 euro).
Tra le Mid Cap bene Mps (+1,7% a 1,27 euro), Credem (+1,2% a 5,04 euro), Creval (+1,3% a 0,0714 euro), mentre contiene il calo Popolare Sondrio (-0,2% a 2,45 euro).