Beghelli – Una nuova strategia per crescere generando valore

Lo storico gruppo bolognese attivo nell’illuminazione industriale e di emergenza conferma la volontà di consolidare le leadership conquistate in Europea, ma nel contempo pone il focus sulla redditività e sulla generazione di cassa dopo un 2018 con risultati inferiori alle attese. E se la politica di sviluppo è una costante, la grande novità è rappresentata dal focus sul Vecchio Continente e sulla redditività per rafforzare il percorso di crescita sostenibile.   

 

La multinazionale emiliana progetta, produce e distribuisce apparecchi per l’illuminazione tecnico professionale ed è leader in Europa nel settore dell’illuminazione di emergenza.

Il gruppo fondato e preseduto da Gian Pietro Beghelli può contare inoltre su un forte posizionamento nell’illuminazione industriale ed è presente nei sistemi elettronici per la domotica e la sicurezza domestica con una gamma di apparecchi che spazia dalle plafoniere per interni agli apparecchi di emergenza e si spinge sino al settore ferroviario.

Un business, ricorda Fabio Pedrazzi, Consigliere Delegato e Direttore Affari Generali della Beghelli, “in forte evoluzione spinto anche dalle normative comunitarie, che si dimostrano favorevoli alla diffusione della cosiddetta Human Centric Lighting proprio mentre si assiste ad un forte sviluppo dei sistemi intelligenti”.

Il tutto, aggiunge il manager, “in presenza di una progressiva convergenza fra illuminazione ordinaria e di emergenza, mentre la concorrenza è particolarmente accesa nelle fasce di prodotto a minor prezzo”.

Ed è anche per questo che noi, puntualizza Pedrazzi, “abbiamo intensificato l’attività di R&D per lo sviluppo di piattaforme di prodotto che consentono elevata automazione dei processi produttivi, facendo leva sulle sinergie tecnico-normative esistenti nei vari paesi europei ove siamo presenti”.

Nel contempo, “stiamo agendo per recuperare redditività ed a tal fine stiamo attuando una riorganizzazione industriale che interessa tutte le strutture produttive dislocate in sei Paesi, Cina inclusa”.

Iniziative, conclude il Direttore Affari Generali di Beghelli, “finalizzate a ridurre i costi industriali e di struttura per recuperare margini operativi anche in assenza di significativi incrementi dei ricavi di vendita”.

Una serie di azioni grazie alle quali lasciare alle spalle le difficoltà riscontrate nel recente passato ed i cui effetti, come sottolinea Fabio Pedrazzi, “potranno concretizzarsi entro i primi 3 anni del piano che si spinge al 2023 in un trend che vedrà una crescita moderata dei ricavi pur in presenza di un progresso nell’Ebitda grazie anche alla ottimizzazione degli investimenti pubblicitari.”  

Fabio Pedrazzi, Consigliere Delegato di Beghelli, illustra le priorità strategiche

“Mantenere il focus sulla illuminazione di emergenza, ove vogliamo consolidare e rafforzare la posizione di leadership conquistata in Europa, e rafforzarci nell’illuminazione industriale, dando corpo al potenziale sinergico esistente fra i due business”.

 

Sono queste, puntualizza Fabio Pedrazzi, “le priorità a cui stiamo lavorando con il preciso obiettivo di migliorare gli indicatori reddituali e la correlata generazione di cassa”.

Focus sull’Europa ove Beghelli è leader  

“La strategia di sviluppo attraverso l’innovazione rappresenta un classico per il nostro gruppo, ma oggi abbiamo abbinato a tutto ciò il focus sull’Europa, che rappresenta l’area ove vogliamo crescere facendo leva sulle posizioni di forza conquistate per operare con successo sulla matrice prodotti/mercati”.

Più in particolare, prosegue Pedrazzi, “rafforzeremo la leadership nell’illuminazione di emergenza affiancando al potenziale rappresentato dalla componente organica, ove la ricerca e sviluppo manterrà un ruolo importante, anche lo sviluppo per linee esterne tramite acquisizioni mirate su specifici mercati, che stiamo valutando”.

Una scelta richiesta dal mercato di riferimento in quanto “molta strada è stata fatta in Europa per armonizzare le regole nell’illuminazione di emergenza, ma i differenziali da Paese a Paese restano significativi e questo richiede una presenza con marchi locali da affiancare al nostro, che è globale”.

Più sinergie per crescere nell’illuminazione industriale 

“La matrice prodotti/mercati resta il faro che illuminerà il nostro percorso di crescita con focus sull’Europa. Ed uno sforzo particolare sarà riservato all’illuminazione industriale perché abbiamo il potenziale per poter accelerare lo sviluppo”.

Più nello specifico, spiega Pedrazzi, “abbiamo le conoscenze tecnologiche e le capacità industriali per rafforzarci nelle aree a maggiore valore aggiunto anche perché potremo fare leva sulla sempre più evidente fusione fra il mondo della illuminazione industriale e quello dell’informatica”.

Il sistema di controllo che abbiamo sviluppato nel mondo dell’illuminazione si coniugherà sempre di più con le specificità che abbiamo acquisito nella trasmissione dati e tutto ciò ci permette di creare sistemi di illuminazione integrata con vantaggi evidenti per i nostri clienti”.

Una corretta illuminazione migliora la sicurezza sul posto di lavoro e con essa progredisce anche l’efficienza con significativi vantaggi economici, ma anche relazionali, questo è in estrema sintesi il concetto di “Human Centric Lighting”

La matrice prodotti/mercato con focus sull’Europa

“Il focus sull’Europa vedrà una sua evoluzione con l’implementazione delle strategie di sviluppo nei Paesi a maggior potenziale, come la Germania e la Polonia, ma anche Francia e Regno Unito e sarà abbinato all’evoluzione che stiamo attuando sulla gamma prodotti valorizzando le capacità produttive presenti in Italia, Germania, Repubblica Ceca, Canada e Cina”.

Obiettivi facilitati dalla citata convergenza fra illuminazione industriale e quella di emergenza. Un business quest’ultimo che richiede “una particolare attenzione sulla sostituzione dei prodotti obsoleti. Attività richiesta da una legislazione sempre più stringente e agevolata dagli sforzi che stiamo attuando sul fronte commerciale per illustrare alle imprese i vantaggi del rispetto delle normative: migliorare l’efficienza e ridurre i rischi di contenzioso”.

I risultati 2018 condizionati dalle difficoltà del primo semestre

I dati a giugno sono stati inferiori alle aspettative anche per gli effetti degli sforzi indirizzati al lancio dei prodotti di sicurezza rivolti al mercato domestico, che hanno richiesto importanti investimenti di marketing. E tutto ciò si è riflesso anche sul lancio dei nuovi prodotti nell’illuminazione industriale, che hanno subito un ritardo con effetti su ricavi e margini.

Tutto ciò appartiene però al passato e già nel secondo semestre sono emersi i primi effetti delle numerose iniziative messe in atto per migliorare redditività e flussi di cassa come sopra ricordato, anche se i risultati 2018 restano al di sotto delle aspettative.

Il bilancio presenta infatti ricavi in calo del 5,7% a 168 milioni con un Ebitda diminuito a 11,4 milioni (-50%), mentre l’indebitamento finanziario netto è migliorato di 4,3 milioni a 60,4 milioni.

Scenario atteso per il biennio 2019-2020

“La prospettiva di convergenza fra illuminazione di emergenza e industriale è una realtà in progressione e noi potremo beneficiarne in quanto abbiamo significative sinergie da sviluppare sia sul versante dei prodotti che su quello dei mercati”.

Nel contempo, prosegue Pedrazzi, “la domanda in Europa dovrebbe rafforzarsi in quanto il nostro business è correlato all’andamento della congiuntura, ma più nello specifico al trend delle costruzioni e questo ha già toccato il punto di minimo”.

Nel prossimo futuro, aggiunge Pedrazzi, “ci aspettiamo quindi una ripresa della domanda ed una sua evoluzione; caratteristiche grazie alle quali potremo contare su vantaggi competitivi importanti. La concorrenza diventerà comunque sempre più accesa, anche se il nostro posizionamento nell’alto di gamma rappresenta una valida barriera protettiva”.

“Un mercato frazionato ove noi vogliamo crescere”

Un altro effetto dello sviluppo atteso nei prossimi anni sarà quello della concentrazione. Il nostro mercato, spiega il Consigliere Delegato, “è ancora caratterizzato dalla presenza di numerosi operatori di medie-piccole dimensioni, ma la concorrenza diventerà sempre più accesa e questo determinerà la ricerca di aggregazioni per raggiungere economie di scala”.

Un percorso di sviluppo che, completa Pedrazzi “assegna alla R&D un ruolo centrale, ma non esclude la componente esogena, anche se le acquisizioni saranno realizzate solo se funzionali, organiche e sostenibili, senza dimenticare l’imperativo di creare valore”.