Nell’esercizio chiuso il 31 dicembre 2018 GlaxoSmithKline ha totalizzato ricavi consolidati per gbp 30,8 miliardi (+2,1% a/a), un Ebitda di 7,2 miliardi (+2,5% a/a) e un risultato netto di 4,0 miliardi (+86,5% a/a). A fine anno l’indebitamento finanziario netto era pari a gbp 22,2 miliardi.
Nell’esercizio 2018, il fatturato di GlaxoSmithKline è salito del 2,1% a/a a gbp 30,8 miliardi, grazie alla divisione Vaccini che registra un progresso del 14,2%, da 5,2 miliardi a 5,9 miliardi (19,1% del totale).
Risultano stabili a 17,3 miliardi (56,0% del totale) le vendite del reparto farmaceutico mentre la business unit Consumer registra un calo dell’1,2% a 7,7 miliardi (24,8% del totale).
Da un punto di vista geografico, gli USA, con ricavi a gbp 12,0 miliardi (+6,4% a/a), rappresentano il primo mercato per i Gruppo (38,9% del totale), seguiti dall’Europa con 8,0 miliardi (25,9% del totale) in progresso dello 0,4% a/a.
Gli altri mercati internazionali, che con 10,9 miliardi incidono sul fatturato per il restante 35,3%, nel 2018 hanno registrato un calo dell’1,0%.
Proseguendo l’analisi del conto economico l’Ebitda cresce del 2,5%, dai gbp 7,1 miliardi del 2017 (23,4% dei ricavi) ai 7,2 miliardi del 2018 (23,5% del fatturato).
Più marcato è stato il progresso dell’Ebit (+34,2%) che passa dai 4,1 miliardi del 2017 (13,5% dei ricavi) ai 5,5 miliardi dell’esercizio appena concluso (17,8% del fatturato) grazie alla riduzione degli ammortamenti da 3,0 miliardi a 1,8 miliardi.
Pertanto, dopo imposte per 754 milioni in calo rispetto agli 1,4 miliardi del 2017, l’utile netto del 2018 risulta pari a 4,0 miliardi (13,1% dei ricavi) in crescita dell’86,5% rispetto ai 2,2 miliardi del 2017 (7,2% del fatturato).
La struttura finanziaria consolidata vede un patrimonio netto che passa dai gbp 3,5 miliardi 31 dicembre 2017 (con un ratio total asset/ equity pari a 16,2x) ai 3,7 miliardi del 31 dicembre 2018 (con un ratio total asset/ equity pari a 15,8x).
L’indebitamento finanziario netto totale aumenta da 13,3 miliardi a 22,2 miliardi, alla fine dei due periodi a confronto, principalmente a causa dell’acquisizione della rimanente quota della jv con Novartis.
La posizione finanziaria netta a breve passa da un saldo positivo di 1,0 miliardi alla fine dl 2017 a un saldo debitorio di 1,9 miliardi a fine 2018.
L’aumento dell’indebitamento finanziario netto provoca il peggioramento del ratio net Debt/Ebitda (da 1,88x a 3,06x) e del rapporto Net Debt/Equity (da 3,80x a 6,04x), mentre la crescita dell’utile netto determina l’espansione del roe dal 62,2% al 110,2%.
I flussi di cassa operativi nel 2018 sono stati pari a gbp 8,4 miliardi e sono stati utilizzati per finanziare parzialmente l’attività di investimento (1,6 miliardi),il già citato acquisto della partecipazione nella jv con Novartis (9,3 miliardi), la distribuzione di dividendi per 3,5 miliardi e il pagamento di interessi per 0,8 miliardi.
Il 2018 ha visto il recupero delle quotazioni dell’azione ordinaria che aveva vissuto un secondo semestre 2017 all’insegna delle vendite,dai 1.722 pence del 22 giugno 2017 ai 1.278 pence del 6 dicembre 2017.
Il titolo,che ha chiuso la seduta del 6 febbraio 2018 sui minimi di periodo a 1.243 pence,ha dunque iniziato una fase di recupero che l’ha riportato a testare tre volte la resistenza a 1.600 pence a inizio agosto 2018, a inizio dicembre 2018 e fine marzo – inizio aprile 2019.
Ad oggi il titolo scambia sui 1.585 pence.