Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, a margine dell’assemblea dell’istituto tenutasi sabato 6 aprile, ha colto l’occasione per fare il punto sul tema delle alleanze strategiche. Un argomento sempre vivo, ma recentemente riportato alla ribalta dalle trattative avviate da Deutsche Bank e Commerzbank per creare un campione nazionale tedesco.
Castagna apre gli scenari strategici della banca alla possibilità di realizzare un consolidamento con un’altra banca tricolore. Il manager delinea quali potrebbero essere le caratteristiche del candidato ideale. Identikit che porta a pensare a Ubi, come un possibile partner.
Il Ceo di Banco Bpm sottolinea che dal punto di vista strategico nel radar dell’istituto rientrano le “banche che sono più vicine ai nostri territori di elezione”.
Il manager precisa il proprio ragionamento “in questi giorni molti fanno questo scenario che mi pare comprenda quattro banche (Ubi, Banco Bpm, Mps e Bper), però è ovvio che quelle prossime, quelle con le quali potremmo pensare di sviluppare un progetto che veda sia il rafforzamento territoriale e di sinergie di costo sono le banche più vicine ai nostri territori”.
Un chiaro riferimento a Ubi, l’istituto nato dalla fusione dei gruppi Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino e Banca Popolare Commercio e Industria. Un’unione tra i due istituti darebbe vita a una banca forte nelle regioni dell’Italia del Nord, con una chiara vocazione al servizio della piccola e media impresa.
Castagna, invece, esclude un interesse per Mps, proprio per il medesimo ragionamento sul posizionamento territoriale. Analizzando l’ipotesi del tutto teorica di un’operazione con la banca di Siena, Castagna spiega: “Sarebbe una ripetizione di quello che in Italia c’è già, cioè due grandi banche che sono su tutto il territorio nazionale”, dice riferendosi a Intesa Sanpaolo e UniCredit.
L’amministratore delegato di Banco Bpm precisa però che nel breve periodo il management dell’istituto sarà concentrato nel completamento del piano industriale del gruppo nato dalla fusione del Banco Popolare con la Banca Popolare di Milano. Un’unione che ha già visto significativi miglioramenti. Dal punto di vista del de-risking i risultati, con un taglio di 18 miliardi di crediti deteriorati, sono stati superiori alle previsioni. Ora l’obiettivo della banca è il recupero della redditività.
Intanto oggi a Piazza Affari i titoli Banco Bpm lasciano sul terreno attorno alle 10:00 l’1,5% a 1,9 euro, mentre le azioni Ubi scendono dello 0,6% a 2,4 euro.