La società di Arezzo è attiva nella messaggistica aziendale e nel web marketing con un “potenziale di crescita decisamente elevato anche perché la domanda si sviluppa a tassi elevati e noi abbiamo le caratteristiche per esserne attori di successo” come ricorda il Ceo Omero Narducci. Opportunità che il gruppo vuole cogliere al meglio ed anche per questo ha scelto di percorrere la strada della quotazione su AIM Italia, ove è accompagnata da Banca Finnat in qualità di Nomad, Global Cordinator e pre-IPO Equity research provider. Un percorso che dovrebbe completarsi in aprile.
AMM ha fatto scattare il conto alla rovescia ed ha avviato il percorso che entro fine aprile porterà i suoi titoli ad essere trattati all’AIM. Una scelta, ricorda Omero Narducci, “studiata nei dettagli anche per poter cogliere al meglio le potenzialità di sviluppo del business presenti oggi sul mercato”.
Ma procediamo con ordine ricordando che AMM è a capo di un gruppo attivo nel mercato della messaggistica A2P (application to person) e nel web marketing che opera attraverso due linee di business: mobile marketing &services e, in via residuale, web advertising.
La prima offre ai clienti B2B la possibilità di inviare, a costi contenuti, sms/chat principalmente per finalità informative e/o di marketing. Con riferimento al web advertising, invece, AMM svolge l’attività di concessionaria on-line, occupandosi dello sviluppo di campagne pubblicitarie secondo le esigenze del cliente e del prodotto richiesto.
La clientela del gruppo è business e viene classificata generalmente in big spender e small business, con politiche di vendita diversificate rispettivamente a consumo e prepagato.
I dati preliminari consolidati pro-forma al 31 dicembre 2018 di AMM evidenziano ricavi pari a 11,6 milioni e un Ebitda di 1,5 milioni.
La strategia di sviluppo prevede una crescita sia per linee interne, mediante l’implementazione di nuovi canali di comunicazione (WhatsApp, RCS, etc), lo sviluppo di nuovi prodotti (robot marketing) e l’ampliamento della base clienti nel mercato B2B (small business), sia per linee esterne, attraverso l’acquisto di piccole realtà target (small business).
AMM è una delle società entrate a far parte dell’Early Access Program di Google relativamente all’utilizzo di RCS (Rich Communication Services), protocollo di telefonia mobile che punta a sostituire gli SMS, arricchendoli di funzionalità come la possibilità di inviare elementi multimediali.
Da dove nasce AMM
La storia di AMM è legata a quella del gruppo Aruba al quale è appartenuta fino al 2013 occupandosi della gestione di campagne pubblicitarie e dell’offerta di servizi di web marketing per i clienti.
Nel 2013 AMM viene acquisita da OENNE srl (società di Omero Narducci), mentre Riccardo Dragoni (responsabile di AMM, nel gruppo dal 2009) entra nel capitale di AMM con una partecipazione di minoranza del 15 per cento.
L’anno successivo AMM, uscita dal gruppo Aruba, viene acquisita interamente da Mobyt S.p.A, all’interno della quale Omero Narducci e Riccardo Dragoni ricoprono rispettivamente le cariche di CEO e Direttore Commerciale.
Anche grazie alla loro gestione, dal 2014 al 2017, il Gruppo Mobyt si è quotato in Borsa, ha più che raddoppiato il fatturato e quintuplicato il margine operativo lordo ponendosi come polo di attrazione per cinque operazioni M&A di successo. Nel 2016 Mobyt è stata acquisita dal fondo di investimento HG Capital e di conseguenza è stata delistata dal mercato Aim.
Nel 2018 HDR srl (società di Riccardo Dragoni) ed OENNE Srl diventano proprietarie paritetiche di AMM S.p.A., che esce così dal gruppo Mobyt.
Il mercato della messaggistica A2P
Oggi AMM ha affiancato ai servizi di web marketing la fornitura di tecnologia per l’invio massivo di messaggi, con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento delle aziende italiane per la comunicazione con i loro clienti.
Questo grazie all’offerta di servizi innovativi per l’invio di SMS professionali e messaggi multicanale, chatbot, nuovi algoritmi di intelligenza artificiale ed automazione.
Il mercato della messaggistica istantanea per finalità di business sta vivendo un periodo particolarmente fortunato in tutto il mondo. La motivazione è ascrivibile alla percezione che l’utente finale ha del messaggio veicolato attraverso SMS, grazie al minor utilizzo tra privati che ne ha “pulito” il canale.
Rispetto ad altri media, come ad esempio le email o le chat, la quantità dei messaggi ricevuti è notevolmente inferiore e questo favorisce i tassi di lettura. Il tasso di apertura di un SMS è infatti prossimo al 98%, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano – Mobile B2C Strategy; il 95% delle persone leggono l’SMS entro i primi 3 minuti dalla sua ricezione.
Tra i canali diretti quello dell’SMS riesce a raggiungere la porzione maggiore di popolazione, con 4,7 miliardi di utenti a gennaio 2017. Il mercato degli SMS A2P dovrebbe raggiungere un fatturato globale di 62,1 miliardi di dollari nel 2025, con un Cagr 2015-2025 del 4,4 per cento. Per quanto riguarda l’Europa e l’Italia, i tassi medi di sviluppo previsti nello stesso periodo sono rispettivamente del 3,4% (con un giro d’affari di 11,9 miliardi di dollari nel 2025) e del 2,2% (ricavi attesi per 1,35 miliardi di dollari nel 2025).