Utility (-0,3%) – Resiste Terna (+0,1%) in una seduta di vendite

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso in flessione dello 0,3%, facendo meglio dell’indice Ftse Mib (-0,5%), ma peggio dell’europeo Euro Stoxx 600 Utilities, che ha chiuso in parità.

Il Fondo Monetario Internazionale alle prospettive di crescita dell’economia mondiale, il terzo negli ultimi sei mesi. La crescita globale prevista per il 2019 è pari al 3,3%, livello minimo dal 2019, in calo rispetto al 3,5% stimato lo scorso gennaio dallo stesso FMI.

In particolare, per quanto riguarda l’Italia, il Fmi ha tagliato le stime di crescita allo 0,1%, mantenendo stabile allo 0,9% la previsione per il 2020. Nessun effetto negativo sul mercato obbligazionario, con il rendimento del decennale italiano che anzi scende al 2,43% e il relativo spread dal Bund a 243 punti.

Tra le Big, unica in territorio positivo Terna, che chiude poco sopra la parità (+0,1%).

Enel riporta una flessione dello 0,3 per cento. La controllata cilena Enel Americas potrebbe attivarsi per avviare operazioni di fusione e acquisto di minoranze, con un investimento fino a 2 miliardi di dollari e potenziali acquisizioni nel settore elettrico tra Argentina, Brasile, Colombia e Perù, settore attualmente in fermento.

Tra le Mid, Ascopiave ha chiuso poco sotto la parità, cedendo lo 0,1 per cento. A seguito degli acquisti finora effettuati, la multiutility veneta detiene 11.855.109 azioni ordinarie, pari al 5,057% del capitale.

La controllante Asco Holding ha reso noto che, nel contesto della procedura di recesso dei soci che non hanno partecipato all’approvazione della delibera assembleare del 23 luglio 2018 avente ad oggetto alcune modifiche statutarie, lo scorso 5 aprile si è concluso il periodo di adesione all’offerta in opzione di 28.279.062 azioni in relazione alle quali è stato esercitato il diritto di recesso e in riferimento alle quali era stato contestato il valore di liquidazione determinato dal Cda. Ad oggi nessun socio di Asco Holding ha esercitato il diritto di opzione.

In coda Acea e Falck Renewables che lasciano sul terreno rispettivamente l’1,6 e l’1,8 per cento.

Tra le Small, in rialzo di mezzo punto percentuale TerniEnergia.

In ultima posizione Seri Industrial che cede il 2,3 per cento.