Ieri è stato presentato a Roma, nella sede del GSE (Gestore Servizi Energetici), il rapporto annuale Irex 2019 realizzato da Irex, think tank italiano di riferimento per l’industria delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica, e Althesys, società indipendente specializzata nella consulenza strategica e nello sviluppo di conoscenza.
L’edizione 2019 evidenzia come i maggiori consumatori – quali industrie energivore, alimentari e big player dell’IT – scelgano sempre più politiche di acquisto dell’energia che puntano sul green. Dall’analisi delle prime 100 aziende italiane per fatturato emerge che il 23% utilizza solo energia rinnovabile, mentre circa il 35% copre con questa più della metà dei propri consumi. Un cambio di passo che coinvolge sempre di più anche i consumatori retail.
Dal rapporto emerge che nel 2018 in Italia gli investimenti sono stimati in 11,3 miliardi per 10,8 GW di potenza, in calo del 16% rispetto al 2017 ma al di sopra di quelli del 2016. La crescita interna ha coperto il 33% della potenza e il 42% del valore. Il 63% delle iniziative ha avuto luogo in Italia.
In testa l’eolico, arrivato al 62% della potenza totale pari al 48% del valore, con oltre la metà delle operazioni all’estero. Segue il solare che copre il 31% della potenza e il 37% del valore. In controtendenza l’idroelettrico sceso al 5%, mentre crescono le biomasse grazie anche agli incentivi per il biometano.
La transizione energetica ha già spinto le venti maggiori utility europee a pianificare 78 GW di nuovi impianti rinnovabili entro il 2025. Tali operatori coprono il 45% della capacità di generazione europea e il 32% di quella rinnovabile, pari a 166 GW.
Il Vecchio Continente perde peso a livello globale (72,8% della potenza contro l’81,5% nel 2010). Per contro, l’America Latina sale al 15% degli investimenti, seguita dal Nord America (9,6%). La capacità estera è aumentata del 40% tra il 2010 e il 2017, arrivando a circa il 50% del totale.
Lo studio segnala, anche per il 2018, il calo dei costi delle rinnovabili in Europa, in particolare eolico e fotovoltaico. Il costo di generazione nell’arco di vita dell’impianto dell’eolico è diminuito del 2% rispetto al 2017 e si attesta a 43,3 €/MWh.
Quello del fotovoltaico è stimato in 68,5 €/MWh per gli impianti commerciali e 58,8 €/MWh per quelli utility scale, in discesa rispettivamente del 12,7% e del 7,6%.
Come segnala Althesys, l’evoluzione della capacità installata potrà avere effetti significativi sull’equilibrio del sistema elettrico italiano. La previsione di chiusura delle centrali a carbone entro il 2025 rende necessari corposi investimenti, sia per nuova capacità di generazione (gas e rinnovabile), sia per interventi di rafforzamento delle reti e di sviluppo degli accumuli.