Proseguono i realizzi sul comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 11:45 il Ftse Italia Banche segna un ribasso dello 0,5 per cento.
Dopo avere guadagnato il 3,5% la settimana scorsa, dall’inizio di quella attuale il settore creditizio ha un po’ rallentato, lasciando sul terreno quasi l’1% rispetto alla chiusura dello scorso venerdì 5 aprile.
Oltre a qualche presa di beneficio, l’andamento potrebbe avere risentito del ritorno delle preoccupazioni legate al rallentamento dell’economia mondiale, dopo che il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime di crescita dal +3,5% al +3,3 per cento.
Non bisogna poi dimenticare le incertezze legate alla Brexit, frenate in parte solo ieri dopo che il Consiglio Europeo ha concesso una proroga flessibile fino al prossimo 31 ottobre.
Per quanto riguarda l’Italia, nella bozza Def approvata martedì il Governo ha rivisto le stime di crescita per il 2019 allo 0,2% dall’1% attuale, con il rapporto deficit/Pil che salirebbe al 2,4% dal 2,04 per cento. Inoltre, il Fmi ha tagliato le stime di crescita del nostro Paese allo 0,1% dallo 0,6 per cento.
“Le proiezioni di crescita sono molto prudenziali e sono il riflesso di una drastica revisione delle prospettive del commercio internazionale che in futuro potrebbero essere riviste verso l’alto”, si legge nel documento.
Sulla performance potrebbe avere inciso anche il fatto che il presidente della Bce, Mario Draghi, non ha fornito dettagli sulla nuova operazione di Tltro, rimandando il tutto a una delle prossime riunioni.
Inoltre, Draghi non è entrato nel merito su come potrebbe mitigare gli impatti sui bilanci bancari dei tassi di interessi negativi, pur ribadendo che continueranno ad essere monitorati.
Nonostante tutto, lo spread Btp-Bund si mantiene stabile sotto i 260 pb (fonte Mts Markets).
Nel Ftse Mib prevalgono le vendite su UniCredit (-1,1% a 11,70 euro), Ubi (-1% a 2,51 euro), Banco Bpm (-1,9% a 1,93 euro) e Bper (-1,4% a 3,71 euro), mentre tengono botta Intesa Sanpaolo (-0,2% a 2,22 euro) e Mediobanca (+0,1% a 9,31 euro).
Andamento a due velocità sul Mid Cap, con Mps (+2,7% a 1,29) in spolvero sostenuta dalle parole dell’Ad Marco Morelli sullo scenario della aggregazioni. Bene Creval (+1,7% a 0,07 euro), mentre viaggiano con il freno a mano tirato Credem (-0,2% a 4,99 euro) e Popolare Sondrio (-0,2% a 2,31 euro).