Per il 2019 è difficile fare previsioni, ma la performance del gruppo sarà influenzata dal più sfidante contrasto di crescita economica. Inoltre, nel corso dell’anno dovranno arrivare le indicazioni del Tesoro su come intende uscire dal capitale della banca entro il 2021, decisione che compete in toto all’azionista di maggioranza.
Sono questi i due messaggi lanciati da Marco Morelli, amministratore delegato di Mps, in occasione della presentazione della dichiarazione non finanziaria della banca, avvenuta ieri, mentre oggi è in corso l’assemblea dell’istituto.
“Nel 2018 il Monte ha dimostrato di essere tornato a fare la banca su tutti i territori di riferimento in maniera trasparente, presente e molto percepibile da parte dei suoi clienti. Nel 2019 il contesto è diverso e credo che il percorso di recupero proseguirà in uno scenario che è molto, molto più difficile”, ha commentato il Ceo di Mps.
La frenata dal Pil potrà quindi avere riflessi sui conti della banca e il manager si dice pronto a “fare valutazioni su come adeguare l’attività e decidere quelle che potrebbero poi essere alcune le linee d’intervento nel corso dell’anno”.
Certo il margine di manovra per Mps è influenzato anche dai vincoli imposti dalla Commissione Europea nell’ambito dell’autorizzazione alla ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato. “Per noi, affrontare il rallentamento, diventa più difficile perché abbiamo molti più paletti degli altri. Direi” – sottolinea Morelli – “che per ora ce la siamo cavata alla luce di quello è stato il 2017, di quello che è stato il 2018 e di quello che era la banca a Natale 2016”.
Quanto al discorso partnership o assetti futuri dell’istituto, Morelli sottolinea come sia tutto nelle mani del ministero dell’Economia, socio della banca con una quota del 68,247 per cento. “È giusto che l’azionista faccia qualsiasi tipo di riflessione e prenda qualsiasi decisione ritenga appropriata”, dice il manager.
Quanto all’emissione dei bond subordinati, che doveva avvenire nel 2018 ma che è stata rinviata per le condizioni dei mercati, Morelli ha evidenziato come i tempi dipendano “dalla velocità con cui riusciremo a proseguire nel percorso di riduzione dello stock di Npl, visto che siamo ancora ad un livello leggermente superiore rispetto i nostri concorrenti”.
L’Ad sottolinea comunque che la banca è sempre attenta a cogliere ogni finestra si presenti sui mercati: “A gennaio siamo stati i primi a cogliere l’opportunità della finestra che si è aperta sul mercato dei covered bond. Quello che è possibile noi cerchiamo di farlo molto velocemente”.