Il cda di Conafi, riunitosi ieri, ha approvato il progetto di bilancio 2018, chiuso in utile per 0,8 milioni e ha deliberato la distribuzione di un dividendo straordinario pari a 0,08 euro per azione.
Il monte dividendi complessivo è pari a 2,96 milioni e i mezzi finanziari verranno attinti per 2,3 milioni dalla riserva sovrapprezzo. Il dividend yield sul prezzo dell’11 aprile risulta pari al 25% e la notizia ha messo le ali al titolo (+16% alle ore 12:30).
La società specifica che la proposta di distribuzione delle riserve tiene conto della decisione di concentrare l’attività nel Fintech, che è una attività meno “capital intensive” rispetto alla precedente attività finanziaria.
Infatti, Conafi nel 2018 è stata alle prese con un processo di trasformazione aziendale nel corso del quale ha cessato l’attività di intermediazione finanziaria e trasformato il proprio oggetto sociale in holding di partecipazioni, e adesso opera tramite la società controllata Prestitò nel settore dei prestiti tramite cessione del quinto, della pensione o mediante delegazione di pagamento. Di conseguenza, si segnala che i dati dell’esercizio 2018 sono difficilmente confrontabili con quelli del 2017.
Nel 2018 i ricavi si sono attestati a 2,7 milioni (12,7 milioni nel periodo di confronto). La voce include le commissioni attive dell’attività di collocamento di finanziamenti di terzi e gli utili da cessione di attività finanziarie, i dividendi e proventi assimilati e gli altri proventi di gestione.
I costi operativi si sono ridotti da 16,3 milioni a 6,1 milioni. Tali costi includono le commissioni passive ai collaboratori, i costi del personale, tra cui costi straordinari per 0,8 milioni, e gli altri costi operativi, incluse le spese amministrative.
Tali dinamiche hanno portato a un risultato operativo lordo negativo pari a 3,4 milioni (-3,6 milioni nel periodo di confronto).
Il periodo si è chiuso con un risultato netto dell’attività corrente negativo per 4,1 milioni (-3,3 milioni nel 2017), mentre il risultato netto d’esercizio risulta in utile di 0,8 milioni (+1,9 milioni nel 2017), dopo avere beneficiato dei ricavi delle attività dismesse.
Nello specifico, la società ha registrato 4,9 milioni di ricavi da attività dismesse (5,2 milioni nel 2017), grazie a un corrispettivo una tantum maturato nel 2018 per effetto della sottoscrizione con il principale istituto finanziatore di un accordo avente ad oggetto la migrazione del portafoglio prestiti.
Dal lato patrimoniale, a fine dicembre 2018 la posizione finanziaria netta è positiva per 18,2 milioni (13,4 milioni al 31 dicembre 2017). La variazione positiva dell’ultimo trimestre è dovuta principalmente all’incasso dei dividendi e proventi assimilati, e alla scadenza di vincoli su conti correnti a pegno.
Per quanto riguarda il dividendo, la società specifica che il dividendo di 0,08 euro fa riferimento a 0,02 euro di dividendo ordinario, derivante dalla distribuzione integrale dell’utile di esercizio, e 0,06 euro come dividendo straordinario, derivante dalla distribuzione parziale della riserva sovrapprezzo azioni.